sabato 31 maggio 2008

Motivazioni e tenacia


Foto: kicodak

Una semplicissima domanda che m'è stata posta in questi giorni mi ha fatto riflettere a lungo sulla problematica delle motivazioni personali. Ovvero, del perchè ci affanniamo dietro un obiettivo più o meno lontano con la palese effimera sicurezza di riuscire a raggiungerlo, prima o poi.

Si tratta di qualcosa che va a mettere in discussione in profondità la propria vita quotidiana: così come nello svolgimento di un compito tendiamo a individuare degli obiettivi parziali per facilitarne l'esito positivo, anche nelle scelte più importanti della nostra vita viviamo una serie di tappe da raggiungere, in maniera più o meno obbligata. E qui il problema principale risiede in due aspetti.

Il primo è relativo alla possibilità, di certo non infrequente, che queste tappe che abbiamo già fissato possano essere sovvertite in maniera violenta e repentina, specialmente nel caso di eventi non facilmente prevedibili. Una possibilità, certo, che è difficile da preventivare.

Il secondo aspetto da considerare è quello delle scelte: anche in un percorso ben definito sorgono sempre dei momenti in cui una decisione può cambiare, e di molto, la strada futura da percorrere. E' in questi casi che diviene prioritario non sentirsi paralizzati dal moltiplicarsi delle possibilità ed invece occore cogliere l'ebbrezza ed il rischio della scelta con animo tenace, forte e preparato, in modo da prendere il mano la propria vita e guidarla verso la meta meglio desiderata.

Raramente, però, la strada è semplice e comoda, mentre nella maggior parte dei casi occorre impegnarsi e fare molti sacrifici: però, se c'è una cosa che ho imparato in questi anni, è che ad ogni rinuncia corrisponde una soddisfazione molto più grande.

Ed è tutto più semplice se le proprie motivazioni sono rappresentate da una fiera decisione, da un impegno costante e dolcissimo che ha il sapore dolce e lieve di poche parole: "Insieme andremo lontano".

Ed è solo stringendo i denti che avremo accesso ai nostri futuri più grandiosi.

lunedì 26 maggio 2008

Lezione di razza.

E poi si dice che no, l'italiano non è naturalmente incline alla xenofobia: ecco la differenza tra un italiano e un terrone spiegata all'università.

Che tristezza vedere luoghi comuni così biechi che si diffondono, quasi come motti di spirito, nelle fasce persino più acculturate della popolazione.

sabato 24 maggio 2008

Perversioni fotografiche

Certo che a volte le persone son proprio strane, eh.

Michael Nyman @ Metropolitan

La stagione di CataniaJazz chiude in bellezza con il bellissimo concerto di Michael Nyman, che ci ha regalato emozioni davvero meravigliose.

Partito dalle sorgenti del minimalismo di maestri come Reich e Glass, si è poi proiettato verso nuove, ardite traiettorie musicali, mescolando sacro e profano. Le colonne sonore per i film di Peter Greenaway e soprattutto per lo splendido "Lezioni di piano" gli hanno regalato il successo internazionale. E oggi Michael Nyman è unanimente considerato uno dei musicisti più importanti della scena contemporanea.

Si presenta sul palco insieme alla sua band composta da archi e ottoni in formazione mista, mentre Nyman dirige tutto dal suo inseparabile pianoforte: ed è subito purissima musica quella che ascoltiamo, mentre lo stile minimalista delle sue composizione ci regala una dicotomia tra la semplicità dei pattern ritmico-musicali che gli esecutori seguono e l'incantevole bellezza armonica dell'intera composizione.

Una musica ricca di elementi complessi, a tratti barocca e settecentesca, quasi come se l'antica grazia degli spensierati minuetti settecenteschi, sostenuta da lievi e melodiose partiture d'archi, si fosse unita con una sensibilità tutta moderna, come l'uso sconsideratamente intimista degli ottoni dimostra. Musica da film, certo: ma sicuramente d'una qualità così alta che non ci accorgiamo della mancanza dell'elemento visuale e, anzi, riusciamo a farci trascinare da alcune splendide composizioni tratte dai suoi dischi più conosciuti "The draughtsman's contract", "Drowning in numbers" e ovviamente dalla colonna sonora di Lezioni di Piano.

In particolare i pezzi di quest'ultima opera risentono di pennellate tragiche e personalissime, che dimostrano l'abilità di Nyman di distaccarsi notevolmente dagli stilemi del movimento minimalista cui i suoi studi musicologici hanno dato il nome per innalzarsi su tinte dominate dalla malinconia e dalla sensibilità personale: il tema principale della sonata per pianoforte è intriso dal pensiero dell'ineluttabile e la sua struggente e personale esecuzione di "The sacrifice" al pianoforte mette davvero i brividi all'intero teatro, che, al termine, gli regala un catartico e lunghissimo applauso.

Un concerto davvero sensazionale, dinanzi ad uno dei mosti sacri della musica contemporanea: solo un piccolissimo appunto all'organizzazione tecnica, che riesce a penalizzare per la parte iniziale del concerto la resa sonora del trombone solista, ma tutto poi sembra rientrare e il concerto finisce in un tripudio d'ovazioni e di bis concessi al pubblico da un artista che, senza dubbio, rimarrà a lungo nel cuore dei presenti.

martedì 20 maggio 2008

Violet Hill, Catania

I Coldplay hanno girato il loro ultimo video "Violet Hill" proprio a Catania, dividendosi tra i paesaggi infernali dell'Etna e il cortile interno del palazzo Biscari.



Ma noi, dove eravamo???

[via 095]

domenica 18 maggio 2008

Catania Jazz Marathon & Improvvisatore Involontario

Splendido appuntamento di CataniaJazz: la Catania Jazz Marathon ha riunito al Teatro Ambasciatori l'elite della scena jazzistica siciliana per una due giorni memorabile, di cui, purtroppo, ho perso la seconda serata.

Si va insieme ad AlmostViola all'Ambasciatori, in cui per fortuna non valgono i posti numerati e ci possiamo accomodare nelle primissime file, per goderci appieno la musica e gli artisti. Il teatro è semivuoto, con nostro sommo sbigottimento.

Se per la lineup dell'evento vi rimando al sito della rassegna, vorrei invece parlarvi di una sorpresa piacevolissima, di una scoperta davvero inaspettata: il chitarrista Paolo Sorge e lo sfrenato batterista Francesco Cusa hanno dato vita ad una musica incredibilmente sorprendente, che nasce dai temi jazzistici più classici ma si muove con ingegnosa improvvisazione sui binari dello sperimentalismo più innovativo.



I due fanno parte di Improvvisatore Involontario, un collettivo artistico-etichetta indipendente di cui lessi qualche mese fa su Blow Up e che adesso ho ritrovato di persona con notevole e gradevole sorpresa.

Fondato a Catania dal vulcanico Cusa insieme a Sorge, nell’arco di pochi anni di attività l’associazione può vantare oramai una quarantina di iscritti sparsi in Italia e all’estero, prevalentemente musicisti, ma anche artisti visivi, designer, scrittori. Improvvisatore Involontario è anche un’etichetta discografica che si va affermando tra le più vivaci realtà della scena jazz indipendente italiana; una factory produttiva capace di ideare musica, oggetti di design, video d’animazione, rassegne musicali e reading poetici. Da segnalare anche la collaborazione con il collettivo letterario Wu Ming.

Insomma, un'entità artistica tutta siciliana da tenere d'occhio.

sabato 17 maggio 2008

48 ore.

Un guasto alla rete d'ateneo mi ha lasciato per circa 48 ore senza una connessione ad internet, e ancora adesso non si è risolto nulla e difatti sono tornato a casa, a sfruttare la mia barcollante AliceADSL...

Qui a lato potete vedere il risultato di questo blackout di connessione: è evidente che devo diminuire la mia dipendenza dalla rete.

martedì 13 maggio 2008

Chitarre comprate a rate e corde vocali infiammate.


Un ragazzo, una chitarra, una voce alla Rino Gaetano, una poesia urbana fatta di periferie e residui industriali, una prosa fatta da ventenni alle prese con l'ennesimo dolore.

E la copertina di Blow Up di maggio, che lo lancia immediatemente come la next big thing tutta italiana.

Le Luci Della Centrale Elettrica è in realtà il moniker di un ragazzo ferrarese di ventiquattro anni, tale Vasco Brondi, che riesce a coniugare un talento purissimo con un'irruenza smisurata: ha firmato "Canzoni da spiaggia deturpata", un disco d'esordio come davvero se ne sentono pochi.

Arrangiamenti ridotti all'osso, chitarra acustica a sostenere e chitarra elettrica a ricamare effetti, ma è la voce ad avvitarsi su pendii incredibilmente scoscesi, alla ricerca di un ennesimo urlo con cui scaraventare brani dalla cruda e sporca poesia targata Anni Zero.

Mi ha fatto un effetto meraviglioso, davvero sembra quasi che i CCCP siano ancora tra noi e il cantautorato italiano riverbera di nuova e oscura grazia con questo giovane.

Ovviamente la critica si divide, è c'è chi in lui non vede altro che un bieco tentativo di approfittare della moda o chi invece traccia paragoni con supposte star.

Io, però, qualche ascolto lo farei comunque: e secondo me non ve ne pentirete.

domenica 11 maggio 2008

Travaglio vs. Schifani.

"Esprimo solidarieta' a Marco Travaglio perche' ha fatto semplicemente il suo dovere raccontando quel che sono i fatti. Episodi che non possono essere cambiati o taciuti solo perché, da un giorno all'altro, una persona diventa presidente del Senato oppure, e solo per questo, cancellare con un colpo di spugna la sua storia ed il suo passato"

Antonio Di Pietro


Datemi un passaporto che mi taglio le vene: un post dell'ottimo tchà che condivido in ogni virgola.

Prevedo un nuovo ukase a breve: Santoro e Travaglio sono avvisati.

sabato 10 maggio 2008

Elio e le Store Tese @ Metropolitan


Dopo il gustoso e gratuito concerto di settembre, si torna a vedere Elio e le Storie Tese: stavolta in una cornice di tutto rispetto, ovvero il catanese Teatro Metropolitan.

E' un po' strano assistere comodamente seduti in poltrona ad un concerto di Elio, ma visto che siamo riusciti ad prendere i biglietti in undicesima fila siamo a pochi metri dal palcoscenico e possiamo goderci la performance in maniera davvero molto, molto dettagliata. Il mio timore, rivelatosi poi infondato, è che qualche scalmanato radical-chic delle prime file possa iniziare ad alzarsi in piedi, scatenando un eventuale fastidioso effetto a catena su tutto il teatro alle sue spalle.

Inutile dire che tutto il gruppo riesce sempre a stupire in maniera fantastica il pubblico, presentandosi in sciccosissimi abiti da cerimonia, con tanto di vistose camicie con volant: insomma, come preannuncia Elio, sarà una serata all'insegna dell'eleganza.

Il concerto prevede ovviamente alcune canzoni dall'ultimo album del gruppo "Studentessi", disco che mi è discretamente piaciuto ma non ho ancora avuto tempo di assimilare in maniera esauriente. Fortunatamente assistiamo anche ad alcuni pezzi forti del loro repertorio, tra cui spicca una Tapparella precocissima che fin dall'inizio stravolge la prospettiva scenica, mentre tutti quanti rimangono seduti al loro posto ma battono le mani al tempo di "Forza Panino!", in una scena davvero esilarante.

Il becero pubblico catanese becca spesso Elio, che però risponde per le rime e immediatamente si scatena un putiferio, fatto di apprezzamenti più o meno volgari rivolti al cantante cui egli stesso risponde in maniera davvero pronta e azzeccata, dimostrando una simpatia e una verve ineguagliabile.

Protagonista di molti pezzi è, come al solito, Mangoni: il suo cavallo da battaglia Supergiovane lo vede nei panni del supereroe mascherato e con un autentico tour de force coinvolge l'intero teatro nelle sue scorribande.

Sono mancati, a dire il vero, alcuni pezzi storici (John Holmes, La vendetta del fantasma formaggino, Shpalman) ma il concerto è stato davvero molto, molto godibile: due ore di musica, due ore di show divertente e scoppiettante.

Ultima chicca: la loro versione del Factotum dal vivo è ancora più coinvolgente.

martedì 6 maggio 2008

Sei cose che amo fare..

... e farò fatica a sceglierne solo sei. E dire che mi piacciono le classifiche!

In ogni caso, sono stato nominato da AlmostViola (che però non ha rispettato l'ultima regola del meme!!!!) e allora magari si può anche accettare, visto che alla fine l'ho nominata così tante volte anche io!

Ma bando alla ciance, andiamo al sodo:

1) mi piace avere un milione di minuscole attenzioni, dal cioccolatino dopo il caffè a una birra in compagnia o un abbraccio di fronte al mare, insomma mi piace coccolarmi e farmi coccolare;

2) mi piace ascoltare musica in maniera compulsiva, ma più di ogni cosa mi piace ascoltare "Sunday Morning" dei Velvet Underground la domenica mattina, durante la doccia di rito;

3) mi piace viaggiare in maniera informata, ovvero divorando libri e guide sul posto che dovrò visitare per arrivare preparato;

4) mi piace staccare la sveglia appena suona e poi riaddormentarmi finchè lo snooze non mi ridesta;

5) mi piace risolvere problemi, anche complessi, e raggiungere obiettivi importanti per cui lavoro molto;

6) mi piace leggere, qualsiasi cosa, ma leggere sempre e ogni giorno.

Ovviamente non nomino nessuno, altrimenti in pochi passaggi satureremmo la blogosfera, però riporto le regole del meme:

• Indicate il blog che vi ha nominato con annesso link
• Descrivete le regole di svolgimento
• Scrivete 6 cose che vi piace fare
• Nominate altri 6 blog tramite i quali dovrebbe proseguire il meme
• Lasciate un commento sui 6 blog nominati

Enjoy!

Figli di buona famiglia.

Gianfranco Fini asserisce che bruciare una bandiera di Israele è più grave che ammazzare a botte un ragazzo perchè si è rifiutato di offrire una sigaretta.

Stiamo parlando del presidente della Camera della Repubblica Italiana. Che, tra l'altro, era contro Israele e adesso sta cercando di ripulire la propria immagine, forse eccessivamente.

Non so, mi sembra il tipico caso in cui o l'intelligenza difetta oppure è invece così acuta da operare un complesso calcolo politico sul ritorno d'immagine delle proprie affermazioni, che senza dubbio galvanizzeranno qualche altro stuolo di fascistelli esaltati.

E in realtà si tratta di un fenomeno che osservo giorno dopo giorno con i miei occhi, anche qui a Catania: ragazzi di ottima famiglia, cresciuti e sostenuti da una militanza nella destra locale, che si imbevono di miti nazionalistici, mandano a memoria formule del Ventennio e tifano per la squadra di calcio locale in maniera accorata, magari ultrà.

E, se c'è il caso di fare un po' a pugni, non è mai un dramma ed è anzi un bell'evento da commentare insieme dopo, in una valutazione ai punti dell'incontro.

Forse è il caso di iniziare a riflettere, su questo malessere della società che si annida nei giovani.

A partire dalla morte di questo povero ragazzo, massacrato. Cinque contro uno. Cinque bravi ragazzi. Di buona famiglia. Per una sigaretta.

lunedì 5 maggio 2008

Nine Inch Nails - The Slip

Mentre i Radiohead affermano che il loro esperimento di "In rainbows" probabilmente non si ripeterà, i Nine Inch Nails pubblicano il loro nuovo album "The slip".


Da scaricare GRATIS sul sito, in diversi formati che appagheranno anche gli audiofili più integralisti.

Fatti, non parole.

domenica 4 maggio 2008

Face Your Manga!

Su FaceYourManga è possibile creare il proprio avatar in versione pseudo-nipponica: va da sè che il mio non è proprio molto somigliante, ma si sa che io non sono mai stato bravo a disegnare.

Invece, c'è chi s'è lasciato prendere la mano e ha fatto tutti i protagonisti di Lost.




Non si sevizia un paperino.

Probabilmente "Non si sevizia un paperino" è il film migliore del compianto regista italiano Lucio Fulci, e probabilmente uno dei migliori thriller italiani di sempre.

Un cast eccezionale: Barbara Bouchet, Thomas Milian, Florinda Bolkan, Irene Papas. Ma a dominare ogni cosa è il genio del maestro, capace di un'acuta riflessione sulla società popolare italiana degli anni '70, alla ricerca di una terra di contrasti acuti e mai risolti, che scatenano una scia di eventi cruenti.

A dirla breve: in un paesino del sud Italia tre bambini vengono crudelmente uccisi. L'assassino misterioso è chiaramente della zona, ma nessuno riesce a scoprirlo. Un giornalista di cronaca nera si appassiona al caso e si affianca ai Carabinieri che cercano di risolverlo. Ma probabilmente è anche un film famoso per l'efferatezza di alcune scene, che rendono di fatto Fulci uno splendido interprete del genere splatter/gore, amato persino da Tarantino.

Un capolavoro, un maestro incompreso.

sabato 3 maggio 2008

Un carico gigantesco.

In questi giorni di studio e di lavoro pesante, ma pesantissimo, Brezsny solleva un po' l'umore...


Il tuo simbolo di potere per questa settimana è una formica che trasporta una patatina. Avrai tanta forza da sollevare pesi molto più grandi di te. Ma non solo, Ariete. Lo farai anche in modo aggraziato. La cosa più importante è che il carico gigantesco che porterai non serva per nutrire solo te ma anche tutti quelli del tuo nido.
Non vedo l'ora di consegnare questo carico gigantesco, davvero non vedo l'ora: più il traguardo si avvicina e più gli sforzi si moltiplicano, ed è necessario farcela.

venerdì 2 maggio 2008

Dinamiche di coppia

John Gottman è un piacevole uomo di mezza età, uno di quei simpatici luminari universitari da Ivy League con la camicia a quadri, la barba ben curata e una calvizie incipiente. Ed è famoso per i suoi studi riguardo alle dinamiche matrimoniali.

Gottman sostiene di aver sviluppato un metodo scientifico che gli consente di prevedere se una coppia di sposi divorzierà in futuro e chi sarà l'artefice del divorzio con un'accuratezza piuttosto elevata, semplicemente osservando una normale discussione tra i due sposini. Il suo metodo si basa sul cosidetto "thin-slicing": in un video della discussione è possibile analizzare istante dopo istante le espressioni facciali dei coniugi, alla ricerca delle emozioni più subdole che istintivamente affiorano durante un litigio. La classificazione di queste emozioni consente di stilare un profilo caratteriale della coppia per prevedere come evolverà la loro relazione con una certa sicurezza.

Mi sembra piuttosto interessante e curioso la capacità di prevedere un fenomeno così complesso come quello delle dinamiche di coppia, che mi ha sempre affascinato. Quante volte lentamente ci troviamo ingabbiati in un rapporto a ruoli fossilizzati, in cui davvero non facciamo altro che comportarci come l'altro si aspetta, con un'enorme inerzia a far cambiare le cose, a far scorrere meglio la relazione.

E pensare che basterebbero 15 minuti di video, per capire se nel nostro futuro c'è un roseo matrimonio oppure un devastante divorzio.

Mi sa che forse è meglio non saperlo.