martedì 31 luglio 2007

Il futuro non è più quello di una volta.

E' davvero affascinante pensare come in quanti modi diversi può cambiare la propria vita, a partire da piccolissime decisioni o da irruenti combinazioni che provocano un interessante effetto a catena.
Una cascata di conseguenze ed ecco che tutto è cambiato, fossilizzato in una nuova posizione, bloccato su dei binari da cui è complicato uscire senza danni.


Foto: DanielJames

Ma è anche molto introspettivo pensare che qualcosa dentro di me sta cambiando, sta volgendo verso nuovi equilibri e nuove scommesse. Mai come adesso mi sento fluire come un giovane fiume, con smisurato impeto cerco di scavarmi un letto nel terreno e lì allargarmi, allungarmi, raggiungere il mare.

E' così difficile prendere confidenza con la tua vita che cambia, con le pieghe che un'esistenza riesce a prendere e con tutte le difficoltà che si annidano tra le voglie, i sogni, i desideri, le ansie.

Mi sento lievemente in bilico, tremendamente pronto a scelte difficili e a sorreggere chi avrà meno voglia o possibilità di fare un passo un po' più lungo, un po' azzardato.

lunedì 30 luglio 2007

La vita non è un film.

Questa è una nazione afflitta dalle porte tagliafuoco.

Per esempio, dalla mia camera fino al mondo reale ci sono 5 porte tagliafuoco da aprire. Per arrivare alla lavanderia, 8 battenti.

Per arrivare in camera di Dimitris, 13.

E la cosa più snervante è che probabilmente appena ti sei fermato, hai aperto la porta e hai oltrepassato la soglia qualcuno dietro di te apparirà sulla stessa strada: e allora sarebbe tremendamente unpolite lasciar richiudere il battente sulla sua faccia, così attenti che lui arrivi a portata di braccio e mormori un "cheers" a mezza bocca in risposta al suo stanco "thanks".

Anche in dipartimento probabilmente le distanze sembrerebbero minori se non ci fossero così tante porte da aprire, spesso molte da sbloccare con il badge elettronico.


***


In ogni caso, Londra si rivela sempre piena di nuove sorprese, a volte davvero stupefacenti e stranianti.

Insieme ad un altro mio simpatico collega italiano, il genovese Matteo, decidiamo di fare pausa pranzo e la sua ottima proposta è di mangiare coreano. Devo dire che con la cucina asiatica e le bacchette non vado molto d'accordo, ma mi fido del suo sorriso e della sua promessa di un posto "davvero singolare".

Arriviamo dinanzi ad una minuscola bottega che vende solo prodotti coreani: vale a dire, tutti i tipici prodotti che puoi trovare in una bottega, ma solo nomi e scritte in ideogrammi coreani. E ovviamente tutte quelle robe che mangiano da quelle parti, come i noodle e le radici enormi e le patatine allo zenzero.

Insomma, rimango basito. Rassicurato dall'incedere sicuro di Matteo, lo seguo mentre si avvia alla cassa e chiede "two spicy porks" ("due maiali piccanti", per i meno anglofoni).

Ulteriormente basito, vedo il cassiere sorridere e incassare una lieve somma di denaro, mentre ci indirizza verso il fondo della bottega, dove vedo per la prima volta una porticina seminascosta tra gli scatoloni di cereali Mazinga (ovviamente il nome è scritto in coreano ma l'iconografia è quella).

Scendiamo una ripida scaletta e ci troviamo in una stanzetta seminterrata con le pareti completamente ricoperte di videocassette doppiate e con i titoli in coreano: in più una parete è attrezzata con una ventina di videoregistratori e televisioni spente.

In mezzo a tutto questo, dei tavoli bassi e delle persone che mangiano nella semioscurità.

Pensando di essere prossimamente ucciso da un trafficante di organi, mi siedo vicino a Matteo e quasi immediatamente ci vengono recapitate due grosse ciotole piene di riso stufato e manzo al pomodoro, discretamente piccante: il tutto è condito da altre verdure piccanti e una tazza di brodo caldo e saporito.

E due bacchette.


Foto: krnhotwings

Chi mi conosce lo sa, non ho mai mangiato con le bacchette.

Ma c'è sempre una prima volta, specialmente in una rivendita clandestina di video coreani.

venerdì 27 luglio 2007

Oxfordshire

Il Vostro Umile e Affezionatissimo ha parecchio sofferto il tempo uggioso, in questi giorni: perchè quando il tempo si sincronizza col tuo umore grigio allora diventa davvero difficile recuperare il sorriso e nemmeno i timidi muffin double chocolate riescono a farti spuntare il sorriso.

E in questo livore, ci sta pure una capatina ad nella fredda, medievale e nebbiosa Oxford, a trovare un amico italiano alla Brookes University.

Un'ora di bus da Baker Street e alle 9,30 sono già nella autunnale cittadina: freddo e pioggerellina sottile, gli alberi sembrano perfino perdere le foglie.

Si lavora l'intera mattina ad un progetto e poi si va in centro: splendida passeggiata di circa un miglio attraverso il parco, vasto, umido e silenzioso. La pessima giornata scoraggia le onnipresenti scolaresche italiane in vacanza studio e in due riusciamo davvero ad apprezzare la vastità della campagna inglese.

Oxford ha sofferto moltissimo le pioggie degli scorsi giorni e il Tamigi qui ha rotto gli argini, allagando la città. Ma gli inglesi non si scompongono mai, mettono su un paio di stivali di gomma e sono sempre lì al lavoro, gentili e sorridenti a rifilarti l'ennesimo "Thank you" o "Cheers" se tieni la porta (antiincendio, ovviamente) aperta quando devono passare.

Arrivati in città, la pioggia si fa più forte e riusciamo solo a riparare in uno dei tanti bellissimi pub storici, vecchi di secoli, che punteggiano questa strana e singolare cittadina. E qui di fronte alle solite due pinte si parla di sogni, di progetti, di ambizioni e di paure.

In verità, qualunque discorso tra italiani a Londra verte sempre sulla lontananza da casa, sul sacrificio che questa comporta e sulle soddisfazioni che hai già avuto, o che attendi, dal tuo lavoro.

E ritornando attraverso il parco, con il cielo ancora più grigio, torna di nuovo la solitudine e quella cappa di grigio sull'anima, che proprio non vuole andar via.




I miei giorni passano così, tra l'anelare e la nostalgia, tra il dolce sapore dell'amore e l'amaro fuoco della lontananza.


martedì 24 luglio 2007

Risolvo problemi...

"Secondo l'astrologo Steven Forrest, l'anima dell'Ariete si danneggia così: annoiandola, privandola di avventure e togliendole la possibilità di essere più coraggiosa. C'è il rischio che tutto questo accada nelle prossime settimane. In base alla mia lettura dei presagi, potresti essere tentato di lasciarti coinvolgere in imprese troppo facili per te. Per essere sicuro che non succeda, cerca di metterti in situazioni imprevedibili. Assegnati dei compiti che ti costringano a uscire dalla zona di sicurezza. Innamorati di problemi che possano mettere a soqquadro la tua mente."

Devo dire che è proprio quello che mi sta accadendo, ed è straordinariamente stimolante vivere questa esperienza.

Anche da Londra, Brezsny colpisce ancora.


Qui di problemi ne abbiamo parecchi.

E stiamo lavorando alla loro soluzione.


Weekend e nostalgia

Londra è davvero un gran città, in cui puoi davvero fare qualsiasi cosa tu voglia o desideri.

Il mio primo weekend in questo microcosmo si è aperto con una giornata da perfetto turista tra i vicoli di Soho, guidato dalla mia ottima Lonely Planet e dalla mia mappa: si parte da Trafalgar Square e dalla sua monumentale colonna su cui riposa Oratio Nelson, una piazza davvero molto bella e scenografica, dominata in lontananza da Westminster e il Big Ben.

Ovviamente non manca la solita manifestazione politica, stavolta sono gli attivisti del Falun Gong che si incatenano ai cancelli principali e urlano rivendicazioni al megafono.

Insomma, mi addentro per le stupende stradine di Soho: il sabato mattina è davvero perfetto per cogliere l'atmosfera da piccolo villaggio del quartiere, le stradine strette e i pochi turisti rendono davvero tutto molto affascinante.

Dopo un ottimo pranzo in un pub a base di Steak & Kidney Pie, vengo allietato da una coppia di coniugi sudafricani un po' attempata e molto innamorata dell'Italia: conversazione d'ordinanza sulla differenza tra il Vesuvio e l'Etna e corro di corsa a immergermi nella National Gallery per circa 3 ore.

Qui riesco ad ammirare tantissimi dipinti molto famosi di Leonardo, Giotto, Botticelli, Rembrandt, Velazquez, Van Gogh e Manet: e la cosa meravigliosa è che tutto è gratis.

Esco e faccio una veloce capatina al Big Ben, ma la pioggia mi sorprende mentre torno a Trafalguar Square: c'è davvero molto freddo e non vedo l'ora di tornare a casa, ma sembra che i Londinesi siano perfettamente abituati a queste temperature che per me sono molto, molto autunnali...


Il clima è pessimo, davvero: ma fortunatamente domenica il tempo è clemente e io ne approfitto per una capatina al vicino Camden Market, dove trovo l'originale negozio Dr. Martens e un sacco di gente parecchio, parecchio strana...

Sembra quasi che un'intera popolazione di giovani alternativi, punk, rastamen, gothic e quant'altro si sia data appuntamento qui.

Grottesco, a dire il vero.



Pomeriggio, Hyde Park: un parco davvero molto grande e molto bello, con diversi laghi al suo interno. Insieme ai colleghi dell'UCL facciamo un bel picnic e ci godiamo il timido sole che brilla sul lago, poi una lunghissima passeggiata che ci porta ad un pub sotto la Tate Modern Gallery, ex centrale elettrica lungo il Tamigi adesso diventata una galleria d'arte moderna tra le più rinomate al mondo.


Splendido tramonto sul Tamigi di fronte alle luci della St. Paul's Cathedral, ed è qui che davvero tutto questo inizia a perdere di senso, perchè se non puoi condividere tutta questa bellezza, allora è come se tutto fosse dimezzato, timido e insensato, appunto.

sabato 21 luglio 2007

Let`s go to the pub

E` venerdi`, e gia` si respira un`aria diversa in ufficio: io sono tra i primi ad arrivare nonostante la pioggia incessante fin dal mattino e il freddo pungente, mentre tutti gli altri arrivano piu` tardi e sono tutti un po` meno produttivi.

Finalmente ho la mia mug, la mia tazzona universitaria in cui mescere e bere quelle orrende brodaglie che chiamano caffe`, ma che davvero con il freddo di oggi sono un vero toccasana. La giornata scorre veloce con i tanti lavori da fare, ma alle 18,30 scatta l`organizzazione della serata: si va tutti insieme al pub di fronte il nostro edificio, il Marlborough Arms.

La pioggia e` cessata, ma i 12 gradi si fanno sentire e fa piuttosto freddo. Siamo poco piu` di dieci, diversi italiani, un paio di greci, un paio di inglesi e poi un russo e un tedesco. La filosofia con cui in Inghilterra si affronta il pub e` totalmente diversa da quella italiana: il sole e` ancora alto nel cielo, ma tutti sono intenti a bere pinte e pinte di (ottima) Guinness e a ridere e sghignazzare a volumi mai sentiti prima d`ora.

Ovviamente, a stomaco vuoto.

Il sono il nuovo del gruppo e quindi mi offrono un paio di pinte: nel frattempo faccio amicizia con due colleghi italiani, Ettore ed Elisa, che vivono insieme a Londra e fanno il PhD tra Oxford e UCL: sono molto simpatici e devo dire che l`inglese parlato con l`accento emiliano e` davvero uno spasso...

Dopo il pub (e le birre) si va a mangiare in un posto sconosciuto, un ristorantino cinese che offre un menu completo a sole 4.20 sterline: la cena e` decente e stupisco tutti, specialmente i greci, con l`uso smodato del peperoncino, che non ha nulla a che vedere con i fasti calabresi.

Dopo la cena passiamo di fronte alla libreria Waterstone e vediamo gia` le persone in fila per acquistare, a mezzanotte, l`ultimo libro di Harry Potter: tendiamo loro qualche tiro mancino cercando di scavalcare la fila (azione che fa letteralmente inalberare gli inglesi) e poi decidiamo di dirigerci a piedi verso Piccadilly Circus, in cui la coda di gente si accumula da circa 36 ore...ed effettivamente la coda e` lunga almeno 1 km, perche` dentro c`e` gia` l`autrice del romanzo e i fan sono in trepidazione....!

Arrivati li` qualcuno decide di andare in club: Dimitris vuole entrare perche` sembra che abbia addocchiato una ragazza, io sono troppo stanco e torno a casa. Per strada mi fermo al supermercato notturno a comprare qualcosa, ma devo dire che la qualita` di Sainsbury`s lascia un po` a desiderare: e` circa come un discount italiano, ma la qualita` dei prodotti sembra peggiore.

Domani, giro turistico e poi vado da Harrods, da Selfridges o da Marks & Spencer: ho voglia di cibo buono.

venerdì 20 luglio 2007

First day @ UCL

Il primo giorno al lavoro, come lo chiamano qui, e` stato davvero grandioso.

Innanzitutto, un grandissimo ringraziamento va a Dimitris, studente di dottorato greco che vive nella mia stessa residenza e che si e` offerto di mostrarmi come raggiungere l`universita` con i fantastici bus rossi a due piani di Londra: davvero simpatico e molto preparato, sara` un piacere passare del tempo con lui.

All`uni ho incontrato il mio advisor e l`intera mattina e` passata con le solite scartoffie burocratiche, che pero` sono molto piu` snelle che in Italia. In segreteria una simpaticissima ed enorme signora nera mi ha subito messo a mio agio e adesso anche io ho il mio badge elettronico che mi apre tutte le porte del dipartimento.

Questi inglesi sembrano davvero fissati con il pericolo d`incendio: mi hanno portato a fare un giro per tutte le porte tagliafuoco e le scale antiincendio dell`edificio e mi hanno anche fatto sottoscrivere una dichiarazione che attesta che ho ben compreso tutte le istruzioni e che "se in caso di incendio resti alla tua scrivania, potremo dire che e` stata una tua libera scelta!".

Mah, che popolo strano.

E poi, il dramma piu` autentico: fin da bambini ti inculcano dentro che per attraversare la strada si guarda PRIMA a sinistra e POI a destra, finche` questo comportamento diventa praticamente un riflesso istintivo.

Solo che in Inghilterra non funziona: tu guardi a sinistra, metti un piede giu` dal marciapiede e un enorme autobus ti sfreccia da destra a pochi centimetri dal tuo orecchio.


Per il resto, l`universita` e` stupenda: nel pomeriggio hanno perfino offerto un rinfresco a base di frutta, dolci e bevande a tutti gli studenti di dottorato. Un`altra bella nota e` che gli italiani sono in netta maggioranza, erano 8 su 20.

E questo deriva essenzialmente da 2 considerazioni: stranamente gli italiani sembrano mediamente piu` in gamba degli altri, ma e` anche vero che pochi italiani resistono alla tentazione di andare all'estero. E qui naturalmente tutti sappiamo perche'.

Alle 18, tutti a Regent`s Park a giocare a calcio: a me non va e preferisco gironzolare per tre ore nel parco finche` riesco a fare foto e le batterie non finiscono.

Dopo, sgradevole pizza in sedicente ristorante italiano, dove una "pizza pepperoni" e` semplicemente un pizza con salame piccante. Bah.

E adesso, a nanna, che` domani devo attraversare di nuovo la strada.

mercoledì 18 luglio 2007

My arrival

Prime impressioni da Londra, che vi giungono da un Internet Point in Camden Road gestito da pakistani e privo di tastiera italiana, cosicche` le accentate non esistono.

Insomma, la citta` e` stupenda: il clima sembra ottimo (sperando che non piova) e il viaggio e` stato lungo, puntuale e molto stancante a causa del mio valigione da 31 Kg con un comodo zaino che ne pesa almeno altri 6...

Inutile dire che mi sento abbastanza solo, nel mio corridoio le stanze sembrano tutte vuote e ho solo incrociato dei francesi in cucina, che ho adeguatamente sfottuto per gli scorsi Mondiali. Il bagno e` molto curato e pulito, l`acqua della doccia e` perfetta ed esce ad un temperatura elevatissima come piace a me.

Da domani dovrei anche avere la connessione in camera, devo prima ottenere la mia password universitaria in dipartimento: ovviamente domattina sveglia e Tube fino al centro, speriamo che non piova altrimenti mi arrabbio.

Peccato che viaggi con me un`incisione nell`anima e nel cuore, causata dall`assenza, stavolta un po` troppo prolungata, della persona che amo: ma la vita e` fatta di episodi e sono certo che sapremo cogliere da questo quanto di meglio possa nascere, tra le piccole piege di nostalgia e dolore.

E adesso, provo a mangiare qualcosa, che sto svenendo dalla fame.

lunedì 16 luglio 2007

Si parte...

Gente che torna, e gente che parte: il mondo è stato sempre pieno di arrivederci, saluti, abbracci e pensieri.

Soprattutto, pensieri: preoccupazioni, dubbi, paure, ansie ma anche gioia, eccitazione, curiosità, ambizione.

Molto belle le parole di Mushin, che ho il piacere di riportare:

"Viaggiare, trovarsi lontano dal contesto abituale, dalle certezze acquisite e dalle routines standardizzate, ha l'effetto di congelare i pensieri che avevi quando sei partito, e che magari ritrovi, immutati al tuo ritorno. [...] A volte, quando i punti interrogativi sono cresciuti come una una folta foresta nella tua testa, un viaggetto è un toccasana, perché anche se al ritorno trovi tutto come lo avevi lasciato, tu non sarai comunque come eri partito."

Due concetti chiave, in queste parole: che tutto rimane come lo avevi lasciato e che tu stesso cambi un pochino.

Ed è ciò che più mi angoscia e al tempo stesso mi affascina, perchè davvero vorrei che tutto restasse bello e perfetto e sensazionale come in questo momento, ma allo stesso tempo vorrei tornare arricchito da così tante nuove esperienze e nuovi conoscenze che possano aiutarci, e aiutarmi, ad andare avanti con vigore sempre maggiore, sempre crescente.

Talvolta mi piace pensare che davvero il destino non esista e siamo noi e la nostra volontà a guidare gli accadimenti e le azioni e magari anche le coincidenze. Per una volta, vorrei che tutto andasse come l'abbiamo sognato, come davvero ci aspettiamo, fin nei dettagli più minuti.

E in queste ore prima di partire, mi ritrovo con il cuore in gola a pensare a tutti i piccoli dettagli e momenti che mi mancheranno (e mi mancheranno, davvero), a tutte le piccole cose che fanno parte di noi e che potrò solamente sognare e anelare.

Ma non è che un momento, un lieve schiudersi di palpebre nel lungo cammino che ci aspetta.

***

Per i più curiosi e meno informati, mercoledì parto per Londra, dove resterò fino al 10 settembre, ospite dell'University College of London.

Io vivrò qui, ma invece dovrò lavorare qui.

Ovviamente il Vostro Umile e Affezionatissimo cercherà di documentare tutto qui, con pensieri, emozioni e foto.

domenica 15 luglio 2007

Helpless thing

Passano i giorni e volano gli istanti insieme a te, in cui non faccio che comprendere quanto profondo sia il nostro amore, e ricco di sedimentati sentimenti.

Una solida roccia su cui costruire, una splendida cornice in cui realizzare il proprio quadro.

E penso lentamente alle sfide che ci aspettano, a come le supereremo come abbiamo fatto con le altre e a come sarà infinitamente bello, senza capire poi perchè, ritrovarsi abbracciati a ridere ancora.

E' inevitabile pensare alle piccole e grandi difficoltà che si profilano all'orizzonte, ma come in ogni fiaba l'eroe deve superare tremende e difficili prove per conquistare il suo obiettivo, così anche noi dovremo guardarci negli occhi e con slancio immediato travolgere tutti gli ostacoli che oseranno frapporsi al nostro incedere.

So bene, però, che tra poco si parte: e sarà stupendo scoprirsi di nuovo insieme, dopo aver a lungo sognato un lievissimo bacio.

Se qualche lacrima scende già sul volto, e altre magari le accompagneranno nei giorni a venire, è un dolce sintomo di una meravigliosa afflizione: ma è anche vero che presto, prima che tu possa riaprire gli occhi, sarai di nuovo tra le mie braccia.


Foto: Cw'sPhOtOs'

and so it is
just like you said it would be

giovedì 12 luglio 2007

ICVSS: considerazioni finali

Mi è dispiaciuto davvero tanto dover abbandonare anzitempo la Summer School, ma purtroppo la vita universitaria prevede anche dei fastidiosissimi esami che devono essere studiati, preparati e poi fatti..

Il ricordo di questi giorni è sicuramente molto positivo, sia per la nuova gente che ho conosciuto sia per le fantastiche lezioni e gli importantissimi relatori che ho potuto ascoltare.

Un ambiente così internazionale a due passi da casa è davvero un'esperienza che consiglio a tutti voi: io spero davvero di continuare a far parte di questo gruppo, è una strada difficile ma potenzialmente ricca di soddisfazioni.

E poi, ho scoperto una cosa stranissima: a Oxford e Cambridge usano esclusivamente Windows Vista, e Visual Studio....brrrr.

martedì 10 luglio 2007

ICVSS @ Day 2

Splendida prima giornata di lezioni alla Summer School, davvero. Un ambiente grandioso, speciale, stimolante.

Qualche fatto e qualche riflessione:

-i cognomi olandesi sono i più complicati da comprendere al volo, meno male che tutti circolano con l'apposito badge appuntato al taschino

-le lezioni fatti dai eminenti luminari mondiali riescono a richiamare in Sicilia ben 120 persone da tutto il mondo, compresi Australia, Giappone, USA e Argentina

-ho visto Sir Michael Brady inciampare in un tavolino e esclamare "Fuck!" dinanzi ad un'attonita platea, ma splendido oratore e splendido humor inglese

-la cucina siciliana è meravigliosa e riesce ad affascinare tutti quanti: peccato che molti cerchino di accoppiare il cannolo siciliano alla ricotta con il formaggio o, peggio, con il salame piccante...

-per la prima volta ho "difeso" un mio articolo dinanzi ad altre persone, che mi hanno chiesto numerosi chiarimenti sul lavoro svolto: devo dire che è parecchio soddisfacente vedere il proprio lavoro apprezzato da diversi estranei, specialmente se provengono da svariate parti del mondo

-il mio inglese non è peggiorato

-è meraviglioso stare a contatto, mangiare e discutere con i PhD di Oxford e Cambridge: sono davvero delle persone speciali, hanno qualcosa in più che le rende davvero i migliori.

-dal punto precedente derivano diversi inviti a recarmi sia a Oxford che a Cambridge, che spero di onorare al più presto...

-adesso sono davvero stanchissimo e vado a letto, chè domani la sveglia è sempre alle 7,30 e devo convincere i danesi ad evitare uova fritte e bacon e preferire un bel cappuccino con cornetto.

E adesso, foto di gruppo.
E non mi cercate, perchè io scattavo.

lunedì 9 luglio 2007

ICVSS @ Day 1

Levataccia stamattina, dopo gran bagno in piscina a mezzanotte: da adesso si inizia seriamente con la registrazione dei partecipanti, che sono circa un centinaio, e le varie lezioni.

Speriamo di avere un po' di tempo per stare un po' in piscina questo pomeriggio: la location, ovviamente, è stupenda.

Far colazione con i tedeschi, e le loro uova e salsicce, un po' meno.

sabato 7 luglio 2007

Un'estate... al lavoro

Eh sì, perchè quest'estate che è appena iniziata si profila davvero ricchissima di impegni per il Vostro Umile e Affezionatissimo, lievemente satura di obiettivi e progetti, di ambiziose sfide...

Nel frattempo, i primi esami sono andati via, e il traino che hanno fatto al morale e all'umore è davvero confortante: odio immensamente i giorni iniziali di ogni sessione d'esame, quelli in cui i dubbi ti tormentano e non riesci ancora a capire come uscire fuori indenne e, magari, con tutte le materie sul libretto....

Insomma, ne restano ormai pochi e anche se la voglia di studiare è anch'essa poca, la vicinanza dell'obiettivo rende tutto un po' più sopportabile.

Intato, domani sera si va qui: una Summer School alle porte di casa, giusto per iniziare ad apprezzare il clima cosmopolita e internazionale che mi avvolgerà nei mesi a venire. Purtroppo non potrò frequentare tutta la settimana a causa di un esame incombente (maledetto VHDL!), ma di certo i pochi giorni che passerò serviranno per staccare un po' la spina e ricaricarsi per lo slancio finale.

E in tutto questo, ho appena fatto l'upgrade al mio account Flickr: da adesso sono un pro, speriamo anche nella perizia fotografica.

Nel frattempo, però, posso inserire moltissime foto sul Web e di certo mi servirà.

mercoledì 4 luglio 2007

Un anno.

“Palla tagliata, messa fuori, c’è Pirlo, Pirlo, Pirlo, ancora, Pirlo, di tacco, tiro, GOOOOOOOOOOOOLLLLLLLLLLLLL!!!!!!!!!!!!!!!!”




Da un post di Dietnam, il ricordo di una notte magica.

Che brividi.

martedì 3 luglio 2007

Il varo

E' bello pensare che certi uomini s'affannano per lungo tempo a costruire una bellissima barca, con tutti i dettagli curati secondo la loro personalissima volontà: mese dopo mese, anno dopo anno, proseguono un'opera di costruzione lenta e infinita, cercando di creare un'opera perfetta.

Ma il momento cruciale, il varo, implica un veloce e violento abbandono: le corde che la nave tira, ansiosa di prendere il largo, devono essere spezzate. Basta perdere l'attimo esatto, e grossi danni si verificano facilmente, alla barca o al nero molo che la trattiene.


Foto: A B B

Il varo, quindi, è un momento di nascita, di cambiamento. E quindi di fine, di transizione, di rinnovamento.

Non capirlo, ecco cosa può generare un disastro.

Ti sono vicino, più che mai.

lunedì 2 luglio 2007

God save the Police.

E' incredibile come negli Stati Uniti le mastodontiche organizzazione governative CIA e FBI non riescano a sventare nemmeno lo scoppio di un petardo, mentre l'inglese Scotland Yard riesce (quasi) sempre a prevedere eventuali pericoli.

Ma soprattutto, riesce anche ad arrestare tutti i sospetti e gli artefici.

Questione di efficienza.

domenica 1 luglio 2007

Velocizziamo il Pitone

Disclaimer: questo post ha un contenuto un po' tecnico, ma racconta una gradevole scoperta che mi ha aiutato non poco con il mio lavoro. Se volete leggere tutto quanto, sappiatelo...


Come di certo molti di voi non sanno, programmare in Python è davvero molto bello ed appagante, ma purtroppo le performance in esecuzione sono davvero, davvero infime.

D'altra parte, è pur sempre un linguaggio interpretato: però è ricchissimo di librerie di calcolo numerico e algoritmiche, troppo semplici da usare per non farlo...

Ecco: con Psyco potete aumentare da 2 a 100 volte la velocità di esecuzione del vostro codice Python.

L'ho appena provato e devo dire che ne vale la pena. Un ringraziamento va ad Andrea che me l'ha suggerito, sebbene avrei preferito l'avesse fatto prima...

E adesso, chi torna più al C++??