martedì 28 agosto 2007

Notting Hill

No, non si tratta del film, ma del famoso carnevale londinese che vede le strade del famoso quartiere di lusso invase da centinaia di migliaiai di persone per celebrare le loro origini caraibiche con canti, danze e molto altro...

A dire la verità ciò che impressiona e la sensazione di costante insicurezza che si prova mentre si cammina per quelle strade affollate: corposi branchi di adolescenti di colore dai vestiti improponibili sciamano con sguardi scontrosi, sovraeccitati dall'alcol, dalla musica e chissà da cosa altro. Lo spiegamento delle forze di polizia è imponente, con i poliziotti a cavallo che spesso si lanciano in carica per isolare dei facinorosi e arrestarli: a fine giornata si conteranno più di 200 arresti...

E poi lo spettacolo non è poi così bello: pochi costumi, pochi carri e davvero minimalisti rispetto all'opulenza dei carnevali italiani cui sono abituato. La gente è fredda (certo, sono inglesi) e non si scatena in danze ma guarda con un sorrisino la parata.

In qualche crocicchio più affollato dei sound system davvero imponenti sputano fuori migliaia di watt di musica da rave, mandando in risonanza tutti i miei organi interni: gli avventori, ovviamente, fanno un uso smodato di sostanze stupefacenti e sono quasi tutti bianchi.

La mia teoria sulla musica elettronica, insomma, funziona.

Inizia ad esserci molta folla ed io odio essere toccato e spintonato dagli sconosciuti, specialmente se in evidente stato di ebbrezza.

Fortunatamente Notting Hill è esattamente a nord di Hyde Park: è immediato riparare tra la quiete degli alberi fino al laghetto, e qui riflettere che, dopotutto, in alcune cose siamo davvero molto più bravi noi mediterranei.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

L'anno scorso in questi giorni ero a Londra, 20 bellissimi giorni senza pagare nulla grazie a un progetto di scuola. Hotel a Bayswater, vicinissimo a Notting Hill, ovviamente andammo anche al carnevale. Il bello è che è un'esplosione di colore e casino che sembra non entrarci niente con gli inglesi, o almeno con lo stereotipo dell'inglese.
Londra m'è rimasta nel cuore..per quanto quello che vedi con un gruppo (e in 20 giorni) sia di sicuro molto poco.. Ho letto che ci vivi, beato te :)

maelstrom ha detto...

Beh in realtà non ci vivo stabilmente... sono qui per "lavoro".

Presto torno a casa e anche questo ha moltissimi lati positivi!