E dire che non ho mai visto la nebbia a Londra.
La nebbia è scesa così repentinamente che non ci siamo nemmeno accorti della lenta transizione tra la luce e la caligine, tra la perfetta visibilità e l'indistinto sfocato che ci troviamo dinanzi.
Improvvisamente il mio piccolo paesino è sparito, inghiottito da questa nuvola un po' sbadata che ha lasciato il gelido cielo per riscaldarsi un po' sulla nuda terra. Non vedo la casa di fronte, guardo fuori dalla finestra e vedo solo aloni luminescenti dove prima c'erano lampioni, eteree folate di vapore ondeggiare dove prima passavano i bambini imbaccucati contro il freddo.
E' difficile spiegare ad un siciliano la nebbia, non è un fenomeno facilmente osservabile. Ma nel mio pezzo di Sicilia siamo al di fuori delle normali categorie metereologiche, e può capitare anche la neve, la gelata mattutina, la nebbia diuturna.
Ed è parimenti difficile raccontare dell'ovatta che avvolge i sensi, i rumori più lievi assorbiti dal vapore, la vista che viene a mancare, il disorientamento nei luoghi più familiari.
Quando si è dentro la nebbia è come vivere in un segreto, in cui è dolcissima la complicità ed è tremenda la solitudine. Ed è per questo che mi piacerebbe tanto, vivere la nebbia con te, insieme a te. Potersi tenere per mano incantati dall'umidità pesante, dal bianco che avvolge, in un dolce segreto dei sensi che non ha senso, però, senza di te.
4 commenti:
Mi manchi anche tu, e tanto...in questi giorni desidererei solo un divano, una coperta, tanto freddo fuori, una tv, un bel film e...te.
Voglio un Savvuccio a Natale, ecco!
Cmq, scherzi a parte, io trovo tremendamente affascinante la nebbia...e mi piace pure guidarci dentro!
Salvù, tanti tanti auguri..
quello che stavo cercando, grazie
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