mercoledì 12 dicembre 2007

I tir paralizzano l'Italia: qualche riflessione.

Prima i tassisti che bloccano Roma e adesso un manipolo di autotrasportatori che paralizza l'Italia: il paese è sempre più in balia di minoranze arroganti e becere, che galleggiano in una turpe illegalità.

E il cittadino viene colpito due volte: prima perchè non c'è carburante, frutta, verdura, carne, latticini, giornali in tutta la città, e poi perchè la nostra libertà di circolazione viene osteggiata da questi signorotti dell'autoarticolato che si credono immuni e impuniti. In un clima di illegalità generale chi alza di più la voce, chi provoca più danni ha buone probabilità di vedere accolte le proprie magari sacrosante ragioni.

Ma è il modo con cui si protesta, ad inficiare l'intera validità della rivendicazione: lo sciopero è giusto e sacrosanto, ma gli autotrasportatori dovrebbero limitarsi ad incrociare le braccia, senza però ostacolare lo svolgimento del lavoro di tutte le altre persone.

Perchè altrimenti parliamo di reati, e non è la precettazione a risolverli ma l'arresto e lo sgombro forzato.

La Francia non si è fatta bloccare dai ferrovieri in rivolta per una settimana e non li ha ammessi ad un tavolo di contrattazione finchè il blocco restava in atto.

E noi qui pronti ad invitarli al dialogo mentre questi tranciano le gomme ai tir che desiderano passare.

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Piccola riflessione.

E' indegno che in Italia gran parte del traffico logistico scorra su gomma, mentre nel resto del mondo civile viaggia su rotaia. Occorre urgentemente rivisitare l'intero impianto.

Ma oltre a questo è normale che le piccole aziende soffranno di evidenti problemi di fatturato, visto che non hanno l'organizzazione e la capacità di penetrare capillarmente il territorio, così mentre i colossi stranieri dell'autotrasporto mettono in campo uno stuolo di lavoratori perfettamente coordinati, i piccoli autotrasportatori si scannano per una commessa e poi sono costretti a tornare alla base con il carico vuoto.

L'Italia è piena di autoarticolati che viaggiano vuoti per incapacità di coordinazione. E questo è un danno enorme al paese, all'ambiente, all'economia.

E adesso, cortesemente, spedite l'esercito a forzare quei blocchi, che qua in Sicilia manca ormai tutto.

1 commenti:

Almostviola ha detto...

Ci vorrebbero severe condizioni dettate per poter passare al tavolo di trattative col governo...
E poi ci vorrebbe una bella ed efficiente rete ferroviaria per dare una stangata al sistema degli autotrasporti che non fa che gravare sul prezzo finale dei prodotti.