lunedì 16 luglio 2007

Si parte...

Gente che torna, e gente che parte: il mondo è stato sempre pieno di arrivederci, saluti, abbracci e pensieri.

Soprattutto, pensieri: preoccupazioni, dubbi, paure, ansie ma anche gioia, eccitazione, curiosità, ambizione.

Molto belle le parole di Mushin, che ho il piacere di riportare:

"Viaggiare, trovarsi lontano dal contesto abituale, dalle certezze acquisite e dalle routines standardizzate, ha l'effetto di congelare i pensieri che avevi quando sei partito, e che magari ritrovi, immutati al tuo ritorno. [...] A volte, quando i punti interrogativi sono cresciuti come una una folta foresta nella tua testa, un viaggetto è un toccasana, perché anche se al ritorno trovi tutto come lo avevi lasciato, tu non sarai comunque come eri partito."

Due concetti chiave, in queste parole: che tutto rimane come lo avevi lasciato e che tu stesso cambi un pochino.

Ed è ciò che più mi angoscia e al tempo stesso mi affascina, perchè davvero vorrei che tutto restasse bello e perfetto e sensazionale come in questo momento, ma allo stesso tempo vorrei tornare arricchito da così tante nuove esperienze e nuovi conoscenze che possano aiutarci, e aiutarmi, ad andare avanti con vigore sempre maggiore, sempre crescente.

Talvolta mi piace pensare che davvero il destino non esista e siamo noi e la nostra volontà a guidare gli accadimenti e le azioni e magari anche le coincidenze. Per una volta, vorrei che tutto andasse come l'abbiamo sognato, come davvero ci aspettiamo, fin nei dettagli più minuti.

E in queste ore prima di partire, mi ritrovo con il cuore in gola a pensare a tutti i piccoli dettagli e momenti che mi mancheranno (e mi mancheranno, davvero), a tutte le piccole cose che fanno parte di noi e che potrò solamente sognare e anelare.

Ma non è che un momento, un lieve schiudersi di palpebre nel lungo cammino che ci aspetta.

***

Per i più curiosi e meno informati, mercoledì parto per Londra, dove resterò fino al 10 settembre, ospite dell'University College of London.

Io vivrò qui, ma invece dovrò lavorare qui.

Ovviamente il Vostro Umile e Affezionatissimo cercherà di documentare tutto qui, con pensieri, emozioni e foto.

4 commenti:

4nT0 ha detto...

Sono anch'io d'accordo con le parole di Mushin e allego queste, di Dumas.

"Voyger, c'est vivre dans toute la plénitude du mot, c'est oublier le passè et l'avenir pour le présent; c'est respirer a pleine poitrine, jouir de tout, s'emperer de la création comme d'une chose qui est sienne...".

Non ci siamo potuti salutare, ma ti auguro comunque buon viaggio!

Ricorda di riempire il blog dei tuoi "London days"!

Franziska ha detto...

Ma tu non pensi che trauma avrà la mamma non vedendoti per 2 mesi??? Già prima non resisteva più di tre settimane, figuriamoci quando partirai!

Cercherò di consolarla io...
Divertiti

P.S. Mancherai tanto anche a me! ;)

Anonimo ha detto...

Ti auguro un buon viaggio. E un buon viaggio è un viaggio che ti cambia (almeno un po').

Anonimo ha detto...

Buon viaggio scellerato!
Ti aspetteremo con ansia.
Un bacio.
StrA.