venerdì 27 luglio 2007

Oxfordshire

Il Vostro Umile e Affezionatissimo ha parecchio sofferto il tempo uggioso, in questi giorni: perchè quando il tempo si sincronizza col tuo umore grigio allora diventa davvero difficile recuperare il sorriso e nemmeno i timidi muffin double chocolate riescono a farti spuntare il sorriso.

E in questo livore, ci sta pure una capatina ad nella fredda, medievale e nebbiosa Oxford, a trovare un amico italiano alla Brookes University.

Un'ora di bus da Baker Street e alle 9,30 sono già nella autunnale cittadina: freddo e pioggerellina sottile, gli alberi sembrano perfino perdere le foglie.

Si lavora l'intera mattina ad un progetto e poi si va in centro: splendida passeggiata di circa un miglio attraverso il parco, vasto, umido e silenzioso. La pessima giornata scoraggia le onnipresenti scolaresche italiane in vacanza studio e in due riusciamo davvero ad apprezzare la vastità della campagna inglese.

Oxford ha sofferto moltissimo le pioggie degli scorsi giorni e il Tamigi qui ha rotto gli argini, allagando la città. Ma gli inglesi non si scompongono mai, mettono su un paio di stivali di gomma e sono sempre lì al lavoro, gentili e sorridenti a rifilarti l'ennesimo "Thank you" o "Cheers" se tieni la porta (antiincendio, ovviamente) aperta quando devono passare.

Arrivati in città, la pioggia si fa più forte e riusciamo solo a riparare in uno dei tanti bellissimi pub storici, vecchi di secoli, che punteggiano questa strana e singolare cittadina. E qui di fronte alle solite due pinte si parla di sogni, di progetti, di ambizioni e di paure.

In verità, qualunque discorso tra italiani a Londra verte sempre sulla lontananza da casa, sul sacrificio che questa comporta e sulle soddisfazioni che hai già avuto, o che attendi, dal tuo lavoro.

E ritornando attraverso il parco, con il cielo ancora più grigio, torna di nuovo la solitudine e quella cappa di grigio sull'anima, che proprio non vuole andar via.




I miei giorni passano così, tra l'anelare e la nostalgia, tra il dolce sapore dell'amore e l'amaro fuoco della lontananza.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io vorrei essere al tuo posto..io che non ho nessuno da amare, io che sto odiando il sole, io che vorrei solo fuggire.
Quando vuoi fare a cambio, fammi uno squillo!
;)

maelstrom ha detto...

Puoi sempre venirmi a trovare: ti assicuro fresco a volontà, pioggia improvvisa e tanti dolci inglesi con ottima birra.