martedì 3 luglio 2007

Il varo

E' bello pensare che certi uomini s'affannano per lungo tempo a costruire una bellissima barca, con tutti i dettagli curati secondo la loro personalissima volontà: mese dopo mese, anno dopo anno, proseguono un'opera di costruzione lenta e infinita, cercando di creare un'opera perfetta.

Ma il momento cruciale, il varo, implica un veloce e violento abbandono: le corde che la nave tira, ansiosa di prendere il largo, devono essere spezzate. Basta perdere l'attimo esatto, e grossi danni si verificano facilmente, alla barca o al nero molo che la trattiene.


Foto: A B B

Il varo, quindi, è un momento di nascita, di cambiamento. E quindi di fine, di transizione, di rinnovamento.

Non capirlo, ecco cosa può generare un disastro.

Ti sono vicino, più che mai.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

eih salvo!
perdonami se questo è il posto meno adatto per dirti che anche noi da poco siamo in rete.
ti lascio il contatto msn: danielelovotrico@hotmail.it
a presto

Anonimo ha detto...

bello bello bello questo post...non c'ho mai pensato...

Almostviola ha detto...

E talvolta le grosse corde che ti trattengono al molo non vogliono lasciarti andare via...ma non si può restare tutta la vita in porto, altrimenti la costruzione della barca e l'esistenza di mari enormi da esplorare risulterebbero vane...