sabato 19 aprile 2008

Kocani Orkestar, Paolo Fresu e Antonello Salis @ Metropolitan


Continua la rassegna di concerti CataniaJazz con la meravigliosa serata insieme alla Kocani Orkestar, Paolo Fresu e Antonello Salis.

La Kocani Orkestar è un ensemble di strumentisti macedoni, una brass-band di virtuosisti degli ottoni nota al grande pubblico per lo sfrenato folk balcanico che riesce ad inscenare, pienissimo di influenze mediterranee e medio-orientali; Paolo Fresu e Antonello Salis sono invece due notissimi jazzisti italiani, entrambi sardi, che suonano rispettivamente la tromba e il pianoforte.

Il concerto inizia in maniera insolita: Salis entra in scena vestito in maniera dimessa e immediatamente rovescia un busta di plastica piena di oggetti metallici nella cassa del pianoforte, iniziando a suonare lo strumento così distorto nel suo solito stile, ricco di velocità e irruenza ma sempre con un mutevole senso del ritmo e della melodia.

I macedoni arrivano singolarmente insieme a Fresu e si inizia una cavalcata magnifica di oltre due ore, in cui i loro pezzi lunghissimi diventano l'occasione per sfrenati assoli a ripetizione: una girandola di timbri e ritmi, una violenta competizione tra gli strumenti che pur collaborano a tratti per tratteggiare solide melodie tzigane, orientali, velocissime danze o squisite e tristi nenie dal sapore esotico.

Tutti gli esecutori sono dotati di una perizia non comune, oltre di una smisurata capacità di resistenza: insieme agli scatenati pazzi della Kocani Orkestare anche Fresu e Salis si lasciano andare, soprattutto in alcuni duetti puramente impro-jazz dal sapore un po' avanguardistico, tra effetti di feedback e d'eco e corde suonate al limite del parossismo, tra sfide comiche e sguardi d'intesa.

Un concerto a tratti epico, che però regala in coda la parte più divertente: a luci accese e pubblico ormai sulla via del ritorno, s'ode nuovamente la fanfara macedone e da dietro le quinte, in lenta processione inesorabile, tutti gli ottoni tornano in scena e scendono tra le poltrone del pubblico attonito, continuando a suonare senza interruzione e trascinando tutti quanti i presenti nella hall del teatro per un secondo concertino fatto di ritmi sfrenati e attempate signore danzanti, al ritmo di alcuni successi bregoviciani quali Ederlezi o Kalashnikov immediatamente acclamati dal pubblico.

Non paghi, l'Orkestar trascina tutti fuori dal locale, improvvisando anche per strada dinanzi ai catanesi sorpresi che rallentano alla guida delle loro autovetture, per un ultimo saluto finale al pubblico rimasto a gratificare questi splendidi artisti, questi girovaghi della musica.

Un concerto sensazionale, sicuramente resterà nel cuore a lungo per le innumerevoli vibrazioni positive.

Stavolta niente appendice polemica, bensì un'appendice comica: dinanzi a noi una fila di adolescenti ha alternativamente dormito o pomiciato per tutto il concerto, pensando forse d'essere al cinema. Meraviglioso il momento in cui una ragazza, senz'altro stanca degli approcci insistenti del suo accompagnatore, si alza in piedi per abbottonare e sistemare i propri pantaloni.

Applausi.

1 commenti:

maelstrom ha detto...

In effetti è stata proprio una grande stagione, ricca di concerti diversi tra loro e che hanno presentato un vasto panorama della musica jazz... che dire, spero che almeno ci sarai per Elio e le Storie Tese l'8 maggio!!