Ahmad Jamal Trio @ Metropolitan
La stagione concertistica di CataniaJazz entra nel vivo con questo rinomato e squisito concerto di Ahmad Jamal, grandissimo pianista jazz americano che ha profondamente influenzato alcuni tra i mostri sacri del genere.
L'approccio che contraddistingue me e AlmostViola è un po' da ingenui profani, visto che non conoscevamo l'opera di Jamal, ma lo show a cui ha dato vita è stato davvero di una profondità e di una bellezza davvero travolgente.
In perfetto orario arriva sul palco un dimesso omino nero, impastranato in un abito marrone che lo fa sembrare un timido pastore protestante poco prima del sermone. Ma in realtà non occorre parlare e immediatamente le mani sfiorano la tastiera, in un'ansia così palese che denota benissimo la simbiosi che quest'uomo ha ormai con il pianoforte, suo compagno, suo complice, suo schiavo.
La tecnica è sopraffina, ma il talento è smisurato: insieme al batterista e al contrabbassista, sicuramente inferiori di una buona spanna artistica, Jamal improvvisa su semplici temi del jazz di scuola classica, ma con uno stile personalissimo, intriso d'una drammatica rielaborazione che tutto travolge e innova, a volte semplificando e altre ingarbugliando così tanto ritmi e melodie da rivestirsi di un'aura sciamanica.
E da consumato artista del palcoscenico, domina il pubblico con la sua presenza, i suoi vocalizzi, i suoi apprezzamenti e le sue indicazioni ai compagni di scena. Più di un'ora di meraviglioso jazz, di quello classico, vivo, vibrante, totalmente improvvisato e libero di vagare secondo l'estro degli esecutori: e poi ancora il garbo di tornare in scena, rimeritarsi gli applausi, deliziarci nuovamente.
E infine, il solito appunto al pubblico catanese: forse non sapete che il fischio, lungi dall'essere segnale d'apprezzamento sconfinato, è piuttosto visto in tutto il mondo come offesa all'arte.
Evitatelo, di grazia.
1 commenti:
E' stato veramente una bel concerto...gradevolissimo, per l'ottima musica e per la compagnia ;)
Posta un commento