venerdì 16 marzo 2007

Ahi serva Italia!

"...e i Decemberists in America hanno la stessa popolarità che da noi ha gente come gli Zero Assoluto o i Negramaro."

Dalla cronaca di un live all'Estragon di Bologna.

"Giusto per farsi un’idea delle proporzioni e soprattutto del divario musicale tra noi e loro."

Inutile stare qui a discutere sulla pesantezza, e la veridicità, di questa affermazione.

Ma davvero, c'è da riflettere sul panorama musicale in cui viviamo. Che relega piccole perle all'anonimato di nicchia e scaraventa qualche blockbuster del pop sui palchi della TV.




Per esempio, l'ultimo album dei Calla.

Intriso di desolazione, perfetto nei suoi tempi, nei suoi sfondi, nei suoi vocalizzi. Potete chiudere tutti gli scatoloni con i vinili dei Cure, da adesso sono loro a ridare voce a certi turbamenti interiori, con canzoni praticamente perfette.

Capaci di appassionarvi, farvi ridere, tremare, piangere, scuotere la testa, chiudere gli occhi e infine lasciarvi freddi e nudi sul pavimento bagnato.

Splendidi suoni a metà, in atmosfere cangianti, oscure e misteriose, piccole stanze polverose con i mobili ingrigiti, drammatici, divelti. Qualche quadro pende sbilenco dalle pareti, oscuri estranei vi sorridono da specchi anneriti. Qualche pulsione elettronica mitiga l'incedere lento e sinuoso delle chitarre da film, degli arpeggi circolari, fino ad un'esplosione senza rumore.

Un disco con cui innamorarsi, o amare all'infinito.

Da ascoltare: A sure shot, Bronson, Malo

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Eh,ma quanti complimenti,l'omino ringrazia sentitamente.

Mi ha incuriosito molto, proverò a sentire qualcosa loro!

E comunque, sicuro sicuro che la matematica non faccia male neanche un pò? :D

Anonimo ha detto...

Anche a me la De Filippi causa strani effetti alla circolazione sanguigna :-D
grazie per il commento, un salutone e buon fine settimana, CIAO!!!

SunOfYork ha detto...

oh io c'ero all'estragon!