giovedì 15 marzo 2007

the curse is never broken

Il 2007 è iniziato già da un pezzo, ma ancora non si riesce a trovare un debutto musicale che possa far gridare al miracolo, uno di quelli in cui l'hype mediatico che avvolge ogni debutto del nostro tempo riveli invece una sostanziale qualità.

E penso proprio al terribile Mika: ricordategli che Freddy Mercury era una vera voce d'opera prestata al rock, non un ragazzino che canta in falsetto.

Ma dicevamo, dell'hype senza fondamenti. Forse non hanno ancora raggiunto la notorietà delle ribalta, ma sicuramente hanno già polarizzato l'immaginario à-la Brand New: i canadesi Arcade Fire hanno sfornato un grandissimo secondo album, potente, orecchiabile e al tempo stesso ricco di novità.

"Neon Bible" aveva ai miei occhi un'ottima presentazione, ma l'ascolto ripetuto si è rivelato molto, molto di più di quanto immaginassi. Ottime canzoni, originali.

Uno stupendo calderone di stili, dal folk mitteleuropeo alle potenti cavalcate rock, insieme con arrangiamenti di violini, organi e fisarmoniche. Anche David Bowie li adora e li sostiene.

Mica uno qualunque. David Bowie. Ziggy Stardust.

Che dire, quasi quasi hanno sostituito i Decemberists.

Ma questo è ancora presto per dirlo.

Da ascoltare: Black mirror, The well & the lighthouse, Keep the cars running

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