Slumdog Millionaire.
E dire che io volevo pure andare a vederlo, questo film che stanotte ha vinto l'Oscar e altri premi piuttosto importanti.
C'è chi si mette degli occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero.
E dire che io volevo pure andare a vederlo, questo film che stanotte ha vinto l'Oscar e altri premi piuttosto importanti.
scritto da maelstrom alle 09:22:00 1 commenti
rubrica: cambridge, ho visto cose
Qui a Cambridge mi è capitato di fare un colloquio telefonico con una piccola software house, uno di quelli in cui per una novantina di minuti un tizio apparentemente amichevole inizia a chiederti come va e che hai fatto nella tua vita e poi continua assegnandoti problemi da risolvere con carta e penna così, all'istante.
scritto da maelstrom alle 21:28:00 0 commenti
rubrica: cambridge, oh my geekness
Non mi ero mai trovato nella situazione di dover andare in bicicletta mentre la neve scende copiosa e le ruote scivolano sul ghiaccio, ma qui a Cambridge ho fatto anche questo.
"Today it's bloody cold, isn't it?""Actually, it's not. I think it's pretty warm and it's a nice day."
scritto da maelstrom alle 15:58:00 0 commenti
rubrica: cambridge
La temuta tempesta di neve non s'è presentata, quindi c'è solo freddo e un po' di pioggia, ovvero l'inverno inglese che ho ormai iniziato a conoscere. Tutto come prima, tanto lavoro da fare e tempo per pensare.
Nel frattempo sono diventato un ottimo amico del caro coinquilino indiano, col quale ormai conversiamo abitualmente: stasera mi ha intrattenuto con le differenze tra le varie tipologie di cucina indiana e mi ha anche confessato che vorrebbe tornare in India dopo aver finito il dottorato qui a Cambridge. E, incidentalmente, mi ha anche invitato ad andarlo a trovare a casa sua, nel suo villaggio al centro dell'India, assicurandomi che i suoi genitori sarebbero felici di ospitarmi.
Dopo questa dimostrazione di generosità, come al solito ha fritto un paio d'uova sode e le gettate con noncuranza nella pentola col riso.
scritto da maelstrom alle 22:37:00 2 commenti
rubrica: cambridge
E' sempre bello leggere che domani pomeriggio si scatenerà sull'Inghilterra sud-orientale un'altra tempesta di neve e temperature glaciali.
scritto da maelstrom alle 23:35:00 0 commenti
rubrica: cambridge
Grazie ad un biglietto aereo già pagato ho potuto lasciare il suolo britannico 24 ore prima che l'ondata di gelo più potente degli ultimi 18 anni ricoprisse di neve e ghiaccio gran parte dell'Inghilterra. Qualche giorno passato a svolgere gli ultimi atti di un altro capitolo della mia vita, ma che mi hanno permesso di godere di una breve parentesi siciliana nell'assolata Catania e le sue temperature primaverili.
Altro tempo passato tra scartoffie, marche da bollo, moduli, file in banca e discussioni più o meno insensate con impiegati. E alla fine, ho potuto stringere tra le mani la mia tesi di diploma. La quarta tesi che scrivo in soli due anni, tanto da essere ormai diventato piuttosto veloce e metodico nella stesura del documento.
E un altro, amaro abbandono: lentamente scivola via un'altra avventura, si chiude alle mie spalle un altro percorso variegato e che mi ha regalato tanto. Ma se voglio mettere a frutto quanto ho imparato, è ora di spiccare di nuovo il volo.
E Catania si veste per me come una bieca seduttrice, indossando un grasso e pesante trucco per nascondere le proprie bruttezze e vestendosi a festa per la sua celebrazione più importante e imponente, S. Agata. Una festa che avevo accuratamente evitato per 5 anni da universitario, sempre per qualche esame da sostenere nei giorni immediatamente successivi, ma che adesso mi ha visto silenzioso e timido spettatore.
Per qualche ora mi sono immerso in questa baraonda fatta da migliaia di persone, una folla immane che sciama rumorosa per le vie del centro e che lentamente riempie ogni angolo e ogni balcone, in un fervore che poco ha di religioso e moltissimo di popolare. E la mia particolare convinzione che in realtà la Sicilia non sia così vicina all'Europa ma piuttosto al mondo arabo e orientale è uscita tremendamente rafforzata: le urla, la fisicità prorompente e gli anelisti mistici, la corsa dei devoti insaccati nei loro abiti bianchi e soprattutto l'onnipresenza dei ceri, delle enormi candele che sanguinano cera sui volti dei fedeli e nei rivoli solidificati lungo le strade.
Una terra di mezzo tra culture così distanti, ma anche così facilmente sovrapponibili.
Ma adesso, si torna nella gelida e silenziosa Cambridge. Immagino come possa essere silente, adesso che si trova avvolta da un candido manto nevoso.
scritto da maelstrom alle 23:26:00 2 commenti
rubrica: cambridge, faccio cose vedo gente
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