Avere vent'anni, e non sentirli.
Qualche giorno per tirare nuovamente il fiato ed ecco che inizia un nuovo, stressante anno accademico. E' davvero comico come non appena la mente cerca di evadere un attimo dallo stress quotidiano, immediatamente scadenze e impegni e incontri si accavallino....
A volte mi ritrovo a pensare ai miei vent'anni. Cioè, alla categoria mentale di quel periodo della vita che si contraddistingue per energia, vitalità, multiformi esperienze, viaggi, impegni e divertimento sfrenato. Senza dimenticare le scelte che ti cambiano la vita, l'incoscienza di partire senza un progetto, la volontà di sottoporsi a prove tremende perchè tanto, si sa, riusciamo sempre a tirarci fuori dai guai.
Chissà cosa proverò, cosa dirò quando i miei figli mi chiederanno "Papà, ma tu com'eri a vent'anni? Che facevi tu, a vent'anni?"
E chissà, cosa dirò. Un insieme di foto, di canzoni, di brandelli, di racconti, di risate e di complicità, con lo sguardo perso a tanti anni prima, a questi giorni magari.
Ma nel frattempo sono sicuro che è meglio non fermarsi a pensare a quello che succede, ma invece sfruttare al massimo ogni momento, rinchiudendo una lunga serie di ricordi in un cassetto che poi sarà dolcissimo da aprire, sfogliare.
Con qualche lacrima, perchè davvero avere vent'anni è un impegno dolcissimo.
that's why we only work
we need the money"
Franz Ferdinand, Jacqueline
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