venerdì 15 giugno 2007

Think flickr, think

Sembra che Flickr, dopo lo spiacevole incidente subito dalla splendida artista Rebekka, che si è vista prima fregare da un'agenzia le sue meravigliose fotografie senza percepire un solo quattrino e poi censurare da Flickr il suo umanissimo e comprensibile sfogo, dicevamo sembra che Flickr sia ricaduto in un delirio di onnipotenza.







Se vivi a Singapore, in Germania oppure ad Hong Kong o in Corea potrai vedere solo foto dal contenuto che è in accordo con il locale accordo dei termini di servizio, per cui gli utenti Flickr di queste nazioni non potranno vedere nessuna immagine segnalata come "insicura".

La classificazione delle foto avviene grazie al lavoro degli utenti, che hanno a disposizione tre categorie per segnalare come sicuro, ambiguo o inaccettabile il contenuto di un'immagine.

In altre parole ciò significa che gli utenti tedeschi e delle altre nazioni citate non potranno accedere a foto su Flickr che non sono segnalate come "safe" e quindi solo fiori e paesaggi e tramonti per tedeschi e compagnia bella.

Si tratta quindi di una sorta di censura preventiva, che non permette agli utenti di scegliere autonomamente cosa poter vedere e cosa evitare, grazie alla potente tecnologia SafeSearch che implementa il motore di ricerca interno.

Così come successo su Digg con l'annosa questione della pubblicazione di una chiave di cifratura per gli HD-DVD fomenta e compatta la comunità web: allora la reazione fu epocale e al primo tentativo di censura seguirono un enorme numero di repliche e copie della fatidica e preziosissima stringa alfanumerica in punti diversi di Digg rendendola effettivamente impossibile da rimuovere.

Kevin Rose, il fondatore di Digg, che inizialmente aveva accolto l'invito a desistere (cease and desist) delle major, sconfessò la censura e si schierò apertamente dalla parte degli utenti e contro le major, al grido di "almeno moriremo provandoci".

Beh, Digg è ancora tra di noi e prospera più fiorente che mai: speriamo allora che l'indignazione dei flickrnauti tedeschi e di tutta la community possa sortire gli effetti sperati.

Seppur con qualche ritardo, Flickr non è rimasto silente e una spiegazione ufficiale, insieme alle scuse, è stata offerta su alcuni forum interni a Flickr e sembra che magari possano tornare sulla loro decisione.

Sperando di aver dato un minimo di visibilità alla questione, è possibile approfondire sul gruppo di Flickr contro la censura.

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