lunedì 17 novembre 2008

Vagavo per i campi del Cambridgeshire: come vi ero arrivato, chissà.

Giornate passate in solitaria, e tanta musica da ascoltare per sentirsi meno soli: così il tempo scorre lentamente per me qui a Cambridge, tra tanto lavoro e tanto tempo per pensare, per inseguire chimere e riflettere quando il sonno tarda ad arrivare.

Lentamente, ma da buon osservatore, cerco di farmi un'idea di questa nazione, di questa cittadina e di quest'intera esperienza: piccoli dettagli come la qualità elevata dei quotiani e l'infimo biascicare dei tabloid, i continui atti gentili fatti da perfetti sconosciuti e i programmi radiofonici che aiutano a imparare meglio come capire l'accento posh di Cambridge.

E anche le medicine comprate per pochi centesimi al Sainsbury's, per tamponare un fastidioso e potente raffreddore britannico, oppure i cocktail a base di paracetamolo-caffeina-aspirina da ingollare al mattino per andare al lavoro a tutti i costi...

Lentamente, ma costantemente, nuovi particolari si dispiegano dinanzi a me e questa vita qui nella umida Albione inizia a prendere forma.

Ma, tutto ad un tratto, ecco che si torna a casa: per motivi disparati, ma si torna in Sicilia. E se da un lato è bellissimo rivedere chi è rimasto ad aspettarmi, dall'altro penso che magari sarebbe bello tornare presto.

E magari non da solo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao, che bellissimo blog!
adoro il tuo stile di scrittura e molte delle cose che piacciono anche a te..! eeeeh..arancia meccanica, i doors, la programmazione e i pc, i libri che leggi...ottimo gusto davvero ;)!

ar3s

maelstrom ha detto...

Fa piacere ricevere apprezzamenti per questo blog spesso bistrattato.. torna a leggermi presto, ciao!