Avanti e indietro.
Non ho avuto nemmeno il tempo di abituarmi alla serena e calmissima vita qui a Cambridge, che si deve già tornare in Italia. Questioni noiose con l'università italiana, di cui avrei volentieri fatto a meno, ma che è meglio sistemare adesso per non avere più alcuna noia in futuro.
E dire che avevo iniziato a lavorare alacremente, in questa cittadina che ti spinge alla vita monastica, al solito itinerario casa-laboratorio-sainsbury/pub-casa: iniziavo ad apprezzare le passeggiate solitarie in bici e già odiavo il cielo costantemente nuvoloso e la latitudine elevata che regala lunghi pomeriggi bui.
Ma, d'altra parte, torno con piacere in Italia, chè così tante persone simpatiche e divertenti mi aspettano: spero di conciliare il lavoro da smaltire con la voglia di vivere un po', le opportunità di divertimento con i piccoli impegni quotidiani. E sono quasi sicuro che non ci saranno problemi, perchè tutto può risolversi con un'adeguata organizzazione.
E, davvero, cinque anni fa non l'avrei mai immaginato un futuro così caotico, pieno di incertezze e di dubbi.
Ma bello, vero, solido e vivace. E con tanto amore dentro.
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