L'albero delle possibilità.
" ..Tu hai ridestato in me quella che fu l'ossessione della mia prima giovinezza: proprio come un albero, infatti, immaginavo la vita che mi si apriva davanti. Lo chiamavo, a quell'epoca, l'albero delle possibilità. Solo per un tempo brevissimo ci è dato di vedere così la nostra vita. Ben presto essa ci appare come una strada segnata una volta per tutte, come un tunnel da cui non possiamo più uscire. Eppure, la vecchia immagine dell'albero ci rimane dentro sotto forma di un'insopprimibile nostalgia. "
Questo brano, tratto da "L'identità" di Milan Kundera, un libro che ho letto con lieve interesse nei giorni passati, è praticamente la migliore descrizione che abbia trovato di questo delicato momento della mia esistenza.
Si tratta infatti, come raccontano così bene queste parole, di un momento squisitamente crudele, ma allo stesso tempo smoderatamente eccitante, che sorge nella vita di ciascuno di noi. Prima o dopo, ma per tutti allo stesso modo, la vertigine di tutti i mondi possibili ci assale e a volte persino ci paralizza: il momento della scelta, in cui occorre lentamente ma inesorabilmente sfrondare l'albero fino a ritrovarsi sul proprio unico ramo, è un momento altamente simbolico e importante.
Mi trovo così in questo momento ad osservare un milione di sentieri possibili: come il delta di un fiume, non so ancora che braccio scegliere per arrivare al mare.
Ma è essenziale, questo è chiaro, non procrastinare all'infinito il momento della scelta, chè altrimenti si rischia il peggio: e l'albero muore, i rami cadono, ormai secchi, e alla vertigine del possibile si sostituisce lo sconforto dell'impossibile, la paura dell'ineluttabile.
Audentes fortuna iuvat.
Speriamo.
3 commenti:
Stavo cercando proprio questo passo del libro.. che mi è piaciuto tantissimo... descrive perfettamente la vita e le sensazioni che si hanno percorrendola. chissà se puoi tornare indietro per cambiare ramo...
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