lunedì 28 aprile 2008

L'Italia s'è mesta.


E adesso abbiamo anche i saluti romani in Campidoglio.

Meno male che c'è molto da studiare e poco tempo per scrivere qui, altrimenti sarebbe tutto un pianto e uno stridore di denti.

[Qui un'interessante e concisa analisi di noiseFromAmerika sul voto di Roma.]

lunedì 21 aprile 2008

La7 indaga sul successo di Lombardo

Leggo su 095 che stasera alla prima puntata di Exit, nuova trasmissione di Ilaria D'Amico su La7, si parlerà della sonora vittoria di Raffaele Lombardo alle elezioni regionali siciliane.

In particolare verrà mostrato un servizio riguardante il sistema per accaparrarsi i voti con l’acquisto di spesa e altro, tramite il capillare intervento dei Patronati nei quartieri più a rischio di Catania, il tutto denunciato anche da un articolo di Repubblica.

E' una tematica piuttosto complessa e c'è chi, davvero, pensa che alla fine si stia facendo solamente del bene perchè si aiuta della povera gente che poi, riconoscente, riversa il consenso elettorale per ringraziare i benefattori.

Il filmato mostra come ci sia un metodo sistematico per intercettare il disagio della povera gente, che in tempo di elezioni viene ricolmata di attenzioni e promesse che poi forse, chi lo sa, verranno rapidamente disattese.

Inutile dire che vengono mostrati solamente casi relativi al MPA e al PDL, ma non sono sicuro che ciò sia solamente dovuto ad una presunta faziosità della trasmissione.

Ma è forse questo il modo per aiutare una società povera e disagiata? O non stiamo forse parlando ancora della famosa storia del povero, del pesce e della canna da pesca? Con la differenza che adesso chi regala il pesce, poi, vince le elezioni?

Pessimismo e fastidio.

sabato 19 aprile 2008

Kocani Orkestar, Paolo Fresu e Antonello Salis @ Metropolitan


Continua la rassegna di concerti CataniaJazz con la meravigliosa serata insieme alla Kocani Orkestar, Paolo Fresu e Antonello Salis.

La Kocani Orkestar è un ensemble di strumentisti macedoni, una brass-band di virtuosisti degli ottoni nota al grande pubblico per lo sfrenato folk balcanico che riesce ad inscenare, pienissimo di influenze mediterranee e medio-orientali; Paolo Fresu e Antonello Salis sono invece due notissimi jazzisti italiani, entrambi sardi, che suonano rispettivamente la tromba e il pianoforte.

Il concerto inizia in maniera insolita: Salis entra in scena vestito in maniera dimessa e immediatamente rovescia un busta di plastica piena di oggetti metallici nella cassa del pianoforte, iniziando a suonare lo strumento così distorto nel suo solito stile, ricco di velocità e irruenza ma sempre con un mutevole senso del ritmo e della melodia.

I macedoni arrivano singolarmente insieme a Fresu e si inizia una cavalcata magnifica di oltre due ore, in cui i loro pezzi lunghissimi diventano l'occasione per sfrenati assoli a ripetizione: una girandola di timbri e ritmi, una violenta competizione tra gli strumenti che pur collaborano a tratti per tratteggiare solide melodie tzigane, orientali, velocissime danze o squisite e tristi nenie dal sapore esotico.

Tutti gli esecutori sono dotati di una perizia non comune, oltre di una smisurata capacità di resistenza: insieme agli scatenati pazzi della Kocani Orkestare anche Fresu e Salis si lasciano andare, soprattutto in alcuni duetti puramente impro-jazz dal sapore un po' avanguardistico, tra effetti di feedback e d'eco e corde suonate al limite del parossismo, tra sfide comiche e sguardi d'intesa.

Un concerto a tratti epico, che però regala in coda la parte più divertente: a luci accese e pubblico ormai sulla via del ritorno, s'ode nuovamente la fanfara macedone e da dietro le quinte, in lenta processione inesorabile, tutti gli ottoni tornano in scena e scendono tra le poltrone del pubblico attonito, continuando a suonare senza interruzione e trascinando tutti quanti i presenti nella hall del teatro per un secondo concertino fatto di ritmi sfrenati e attempate signore danzanti, al ritmo di alcuni successi bregoviciani quali Ederlezi o Kalashnikov immediatamente acclamati dal pubblico.

Non paghi, l'Orkestar trascina tutti fuori dal locale, improvvisando anche per strada dinanzi ai catanesi sorpresi che rallentano alla guida delle loro autovetture, per un ultimo saluto finale al pubblico rimasto a gratificare questi splendidi artisti, questi girovaghi della musica.

Un concerto sensazionale, sicuramente resterà nel cuore a lungo per le innumerevoli vibrazioni positive.

Stavolta niente appendice polemica, bensì un'appendice comica: dinanzi a noi una fila di adolescenti ha alternativamente dormito o pomiciato per tutto il concerto, pensando forse d'essere al cinema. Meraviglioso il momento in cui una ragazza, senz'altro stanca degli approcci insistenti del suo accompagnatore, si alza in piedi per abbottonare e sistemare i propri pantaloni.

Applausi.

venerdì 18 aprile 2008

Mamma mia!

L'Economist mette il dito nella piaga.

Ad ogni modo, il blog non si è tumblrerizzato, ma è stata una settimana piuttosto concitata e ricca di cose da fare.

Il weekend appare però brumosamente tiepido di riposo e tempo libero, sebbene non quanto vorrei.

martedì 15 aprile 2008

Domani è un altro giorno.\2

E Cuffaro è senatore della Repubblica.

Senatore.

lunedì 14 aprile 2008

Domani è un altro giorno.

E Bossi sarà ministro.

domenica 13 aprile 2008

Zapatero: brutta bestia, l'invidia.


Poche ore alle elezioni, lunedì sapremo tutti com'è andata a finire: se è il caso di gioire o di temere, e sentimenti così distanti coesisteranno di fatto tra tutti noi.

Una campagna elettorale sotto tono, priva di colpi bassi ma anche, e soprattutto, priva delle risposte alle domande che tutti ci poniamo sul nostro futuro, sul nostro paese, sul nostro vivere quotidiano. Ma in un'Italia senza Berlusconi al potere per i prossimi 5 anni ci credo davvero poco, pochissimo: la rimonta non ci sarà, mi sembra scontato.

Devo confessare che nonostante tutto il mio sarà un voto meditato e molto mediato, poichè davvero è difficile trovare un'espressione generale dei propri interessi particolari, soprattutto se si sceglie di non usufruire del sistema clientelare così capillare qui in Sicilia.

Si va a votare, con la speranza, o forse il timore, che alle prossime politiche potrei far parte di una circoscrizione degli Italiani all'Estero.


Ci hanno davvero preso tutto (?)

venerdì 11 aprile 2008

Nebbiosi pensieri


Foto: Aldenhoven

A volte mi sovviene la necessità, quasi fisiologica, di dover stare un po' di tempo da solo con i miei pensieri, liberi di vagare su tutto il possibile che mai avverrà, su quanto accade e su quanto è già successo, fossilizzato per sempre nella memoria e nei gesti, negli atti.

Ed oggi questa necessità è sorta mentre viaggiavo in autostrada, in una sonnecchiosa Sicilia di primavera, con una calda foschia che scioglieva tutto fino all'orizzonte. Le colline erano scomparse dietro la bruma, così come i pensieri ammantavano i ricordi e li sfumavano, li diluivano.

E mentre il mondo spariva insieme alla luce blu della notte che arriva, di colpo ho capito che sono davvero felice.

E mi sento più vivo che mai.

lunedì 7 aprile 2008

Il voto utile


Foto: sanoi

Un'interessante analisi di noiseFromAmerika sul voto utile ci spiega come, grazie alla bieca legge elettorale che abbiamo in Italia, votando per il proprio partito non si fa sempre la cosa giusta.

Specialmente al Senato.

E qui ho una duplice tristezza: la mia età non mi permette di votare al Senato, ma anche se potessi il PdL in Sicilia vincerà senza problemi.

Offlaga Disco Pax @ Zo Culture


Foto: Ginger*

Finalmente si va a vedere gli Offlaga Disco Pax dal vivo, qui a Catania allo Zo Culture, mentre quando sono passati qui in Sicilia qualche anno fa me li ero persi, causa un Natale o una Pasqua coincidentemente prossima.

Una precisazione è da fare, che renderà tutto ciò che segue più comprensibile: in realtà non è un concerto, bensì una preview del SoFar, festival di musica elettronica che si terrà in un futuro più o meno prossimo ma comunque non meglio specificato. Una diretta conseguenza di questo dettaglio è che in realtà gli ODP non saranno i soli ad avvicendarsi sul palco, ma saranno sicuramente il pezzo forte. Una conseguenza sempre diretta, ma molto più tremenda, è che il biglietto d'ingresso costa tantissimo: 15 euro sono davvero troppi, considerando che in media per gli ODP si spende meno di 10 euro.

Ma un concerto del genere a Catania è oro colato, e mi posso permette di dirottare il budget allocato precedentemente per la data dei Baustelle, annullata miseramente qualche giorno prima.

Insieme ad Anto e AlmostViola, quest'ultima che mi accompagna pur non conoscendo nè apprezzando il trio emiliano (bontà sua!), ci presentiamo puntuali alla biglietteria alle 22, ma scopriamo che lo Zo non è famoso per essere puntuale e difatti un'attesa estenuante fino alle 23,45 ci rende molto, molto nervosi. Pessimo inizio.

Finalmente si aprono i cancelli e ci troviamo in un locale non molto vasto, ma fortunatamente dal soffitto piuttosto elevato: gli ODP saliranno sul palco dopo che un anonimo gruppo (non si presentano nemmeno) si lancia in una manciata di canzoni leggermente romantiche interpretate da una ragazza piuttosto appariscente

Passata la mezzanotte, entrano loro: Max si porta subito al microfono, un leggio pieno di fogli e una lucina a illuminarli, e intona Ventrale, il singolo del loro ultimo "Bachelite".

La platea è immediatamente su di giri: per un attimo si torna a "Socialismo Tascabile" con Enver e poi iniziano a cantare tutti i brani dell'ultimo album, dall'ironica Superchiome al romanzo criminale di Dove ho messo la golf?, passando per Cioccolata I.A.C.P, Lungimiranza e una accoratissima Sensibile, canzone piuttosto a rischio in una città molto destrorsa come quella etnea.

Max è un autentico istrione: dietro il microfono il suo volto è in preda di una febbre personalissima, trasfigura la musica e i testi in maniera sublime. Impossibile non trattenere un sorriso, impossibile con scorrere mentalmente i racconti in musica che declama da dietro il leggio.

Un breve tuffo nel passato con Tono metallico standard, apprezzatissima da tutti, e si finisce in stupenda malinconia con una grandissima prova di Max in Venti minuti, splendido ritratto di nostalgia familiare e accorata descrizione del rapporto padre-figlio.

C'è ancora tempo per un ritorno sul palco, e allora il pubblico si infiamma con una versione nuova di Robespierre, il pezzo migliore dello scorso album e poi, il gran finale: Tatranky, manifesto ideologico dell'intero gruppo, corredato dal solito lancio finale di wafer cecoslovacchi sul pubblico.

Uno show stupendo, un gruppo che dal vivo rende moltissimo e fa impallidire le versioni in studio dei loro lavori: molto merito va al cantante, che ha una presenza scenica notevole. La sua parvenza da anonimo ragioniere cozza in maniere stupefacente con le affilate parole che canta, con i testi intelligentissimi, con i riferimenti pop da manuale.

Purtroppo, come ho letto con sfortunata coincidenza su Outsiders, c'è un'appendice polemica: il locale era stracolmo di persone che se ne fregavano allegramente del divieto di fumo, divertendosi ad inondare con le loro mefitiche sigarette l'aria e soprattutto i polmoni di chi voleva solamente gustarsi un concerto. Gente che probabilmente non sapeva nulla del gruppo e non faceva altro che passare il tempo accedendosi una sigaretta dietro l'altra.

Inutile dire che è una vergogna vedere che quasi sempre sono i gestori del locale a permettere che ciò avvenga, perchè di fatto sono loro a porre regole e paletti sul comportamento all'interno delle loro sale. Ecco, a volte mi piacerebbe tanto chiamare non la polizia, ma addirittura l'FBI, e vederli fare irruzione ad armi spianate nel locale, arrestando il gestore e multando tutti i tabagisti presenti.

A volte mi chiedo perchè ci siano le leggi in questo Paese, se poi nessuno le rispetta e le fa rispettare.

Insomma, per chiudere in una frase: grandissimo concerto, Offlaga in grande spolvero, ma lo Zo Culture è un locale gestito male e organizzato peggio.

Spiace dirlo, perchè è spesso l'unico posto in cui qui a Catania arrivano artisti di un certo livello, ma è la verità.

giovedì 3 aprile 2008

Metodi di coercizione.

Sembra che Brezsny questa settimana voglia dirmi qualcosa di importante e in maniera piuttosto violenta...

Nel film Fight club il personaggio interpretato da Brad Pitt entra in un negozio con una pistola e spinge il commesso nel retro minacciando di ucciderlo. Mentre il poveretto trema dalla paura, Pitt comincia a fargli delle domande sulla sua vita estorcendogli una confessione: avrebbe voluto fare il veterinario ma ha abbandonato gli studi. Dopo qualche minuto Pitt lo libera, ma lo avverte: se entro sei settimane non avrà ripreso gli studi lo ucciderà. Trovo che sia un modo eccessivo per spingere qualcuno a fare la cosa migliore per lui. Vorrei comunque trovare un modo meno violento per convincerti a riprendere l'inseguimento dei sogni che hai rimandato, Ariete. Ti viene in mente qualcosa?

Ad ogni modo, ottimo consiglio: a volte ci crogioliamo un po' troppo dei risultati ottenuti e smettiamo di lottare per altri, più grandi.

E' ora di rimboccarsi nuovamente le maniche.

Ahmad Jamal Trio @ Metropolitan


La stagione concertistica di CataniaJazz entra nel vivo con questo rinomato e squisito concerto di Ahmad Jamal, grandissimo pianista jazz americano che ha profondamente influenzato alcuni tra i mostri sacri del genere.

L'approccio che contraddistingue me e AlmostViola è un po' da ingenui profani, visto che non conoscevamo l'opera di Jamal, ma lo show a cui ha dato vita è stato davvero di una profondità e di una bellezza davvero travolgente.

In perfetto orario arriva sul palco un dimesso omino nero, impastranato in un abito marrone che lo fa sembrare un timido pastore protestante poco prima del sermone. Ma in realtà non occorre parlare e immediatamente le mani sfiorano la tastiera, in un'ansia così palese che denota benissimo la simbiosi che quest'uomo ha ormai con il pianoforte, suo compagno, suo complice, suo schiavo.

La tecnica è sopraffina, ma il talento è smisurato: insieme al batterista e al contrabbassista, sicuramente inferiori di una buona spanna artistica, Jamal improvvisa su semplici temi del jazz di scuola classica, ma con uno stile personalissimo, intriso d'una drammatica rielaborazione che tutto travolge e innova, a volte semplificando e altre ingarbugliando così tanto ritmi e melodie da rivestirsi di un'aura sciamanica.

E da consumato artista del palcoscenico, domina il pubblico con la sua presenza, i suoi vocalizzi, i suoi apprezzamenti e le sue indicazioni ai compagni di scena. Più di un'ora di meraviglioso jazz, di quello classico, vivo, vibrante, totalmente improvvisato e libero di vagare secondo l'estro degli esecutori: e poi ancora il garbo di tornare in scena, rimeritarsi gli applausi, deliziarci nuovamente.

E infine, il solito appunto al pubblico catanese: forse non sapete che il fischio, lungi dall'essere segnale d'apprezzamento sconfinato, è piuttosto visto in tutto il mondo come offesa all'arte.

Evitatelo, di grazia.

martedì 1 aprile 2008

Google d'Aprile!!

Google non si smentisce nemmeno quest'anno e lancia alla grande 3 nuovi servizi

  1. Progetto Virgle, la prima colonia umana permanente su Marte!
  2. gDay, cerca su Internet nei documenti che verranno prodotti nel futuro!
  3. GMail Custom Time, invia le tue email retrodatando fino al 1 Aprile 2004!
Bellissimo il commento su gDay:
“This is old news. I read about this announcement yesterday on Google.”

Flickr d'Aprile!

Lo Scout di Flickr è andato in modalità "pesce d'aprile ON" e produce questi bellissimi poster in cui TUTTE le foto di un membro sembrano essere state su Explore...


Foto: maelstrom84


...peccato che si tratti solo di uno scherzo, ma è stato davvero simpatico scoprirlo e ne ho subito approffitato per fare questo poster celebrativo dell'evento!!

Spero che i flickreriani convinti apprezzino l'ironia e che quelli che in realtà su Explore ci sono già veramente non si inalberino troppo...!