giovedì 31 gennaio 2008

Ci hanno proprio preso tutto.

Ieri sera Marco Travaglio ha presentato qui a Catania il suo ultimo libro "Mani sporche": l'incontro si è tenuto nella chiesa di SS. Pietro e Paolo e ha visto una consistente partecipazione di gente, che stipava la chiesa fino alle porte d'ingresso.

L'ironia che contraddistingue Travaglio non è sufficiente a rendere meno amari i tremendi fatti che racconta, relativi ad un'Italia tremendamente invischiata e intrappolata da un sentire comune fatto di bieca illegalità, di consumato menefreghismo, di smisurata arroganza nell'esercizio del potere.

Un dipinto molto amaro e triste di una società che non riesce a scrollarsi di dosso tutti i malcostumi inveterati che ne ingabbiano le potenzialità. E' talmente triste pensare che alcuni atteggiamenti sono diventati così comuni da non suscitare più alcuna sorpresa, alcuna indignazione nel cittadino.

Ma una cosa è certa: ogni società ha i governanti che si merita.

E penso proprio che sia profondamente e pericolosamente vero.

Ci hanno proprio preso tutto.

lunedì 28 gennaio 2008

Spin the black circle


Risulta sempre gradevole avere a disposizione un piccolo giochino online con cui procrastinare a dovere il lavoro, lo studio o quant'altro di importante ci attende: a tale proposito è doveroso segnalare Spin the black circle (segnalato a sua volta da inkiostro), semplice e immediato ma davvero molto, molto difficile.

Semplicemente occorre spedire la pallina in buca, ma invece di muoverla bisogna ruotare tutto il resto e sfruttare la forza di gravità per superare ostacoli vari. Sembra complicato da spiegare, ma è di immediata comprensione.

A bilanciare la difficoltà del gioco c'è la possibilità di ripartire dall'ultimo livello giocato, e io sto proprio andando a provare di nuovo...

domenica 27 gennaio 2008

Understanding art for geeks

Understanding art for geeks, ovvero come rivisitare i classici dell'arte anche per un geek privo di senso estetico.



[UPDATE: L'autore ci ripensa e, sommerso da un hype mediatico imprevisto, cancella la galleria da Flickr. Inutile dire che il diritto d'autore ha fatto un'altra simpatica vittima. Solidarietà.]

venerdì 25 gennaio 2008

Come volevasi dimostrare

Quest'uomo ha appena fatto cadere il governo Prodi, che a dire la verità non era davvero molto in salute. Ma qualcosa di buono l'aveva fatto. Per esempio, tenere fuori da Palazzo Chigi Silvio Berlusconi.

Dai commenti dei giornali apprendo che la seduta al Senato è stata pregna di eventi che definire trash è davvero riduttivo: il senatore Cusumano dell'Udeur che annuncia il voto di fiducia a Prodi e viene prima aggredito verbalmente e poi espulso "per indegnità" dai suoi colleghi di partito.

Che poi sono stati loro ad uscire dall'alleanza nella quale gli elettori li avevano votati, senza un motivo chiaro nè palese, quindi di sicuro non è Cusumano ad essere incoerente.

Ma in molti si chiedono perchè Mastella ha fatto cadere il governo. E chi lo sa?

Ah, dimenticavo: era stato approvato il referendum consultivo per la nuova legge elettorale, che rischiava di tagliare fuori i piccoli partiti dalla ricca torta del potere.

I piccoli partiti, che ne so, come l'Udeur.

E adesso è tutto da rifare. Forse si rivota persino con la stessa legge elettorale del 2006, il Porcellum.

Che poi, a pensare male spesso si pensa bene.

giovedì 24 gennaio 2008

LastFM e le major, accordo storico

Un fulmine al ciel sereno nel mondo della musica online: il colosso del social networking musicale LastFM ha firmato un accordo con 4 grandi major (Universal Music, Sony BMG, EMI e Warner Music) per diventare "il più migliore jukebox al mondo".

Infatti a presto sarà possibile per gli abbonati ascoltare qualunque canzone di qualunque artista, così come recita il post sul blog ufficiale:

"As of today, you can play full-length tracks and entire albums for free on the Last.fm website."


Inutile dire che si tratta davvero di un evento sorprendente, visto che in questo modo si inaugura un nuovo modo di fare business, poichè gli artisti senza etichetta potranno inserire la loro musica su LastFm e riceveranno un compenso ogni volta che una loro canzone verrà ascoltata sul portale. Direttamente.

Insomma, sembra proprio qualcosa da tenere d'occhio, e presto verrà attivato anche per il mercato italiano. Personalmente non so se questo accordo possa arginare la pericolosa deriva della musica online, essenzialmente basata sullo scambio illegale dei file: ad ogni modo è un buon primo passo da parte delle major, che hanno notato l'invincibilità del fenomeno e cercano timidamente di adattarsi ad esso.

martedì 22 gennaio 2008

Metternich aveva ragione


Foto: freemanar

«La parola Italia è una espressione geografica, una qualificazione che riguarda la lingua, ma che non ha il valore politico che gli sforzi degli ideologi rivoluzionari tendono ad imprimerle."

Questo scriveva lo statista austriaco del XIX secolo Klemens von Metternich a proposito dell'Italia e della sua complessa realtà di divisione politica.

L'Italia venne poi unita qualche decennio più tardi, ma è difficile riconoscere oggi uno dei paesi più avanzati del mondo, un'economia nel G8 mondiale, una terra che ha dato tantissimo all'arte e che sprigiona ancora oggi creatività e intelligenza, sebbene solamente in sparute porzioni del tessuto sociale.

Tantissimi e innumerevoli i colpi inferti in questi giorni al Belpaese:

E infine, Mastella, sempre lui, che stacca la spina al governo in un motu proprio che rischia di scatenare le elezioni anticipate con una legge elettorale scandalosamente sbagliata, imperfetta, foriera di futuri problemi.

In tutto questo, mi sono fermato un attimo a pensare a che fine ha fatto la coscienza dei cittadini, a cosa pensa la gente, se riesce ancora ad indignarsi per quanto accade in luoghi spesso lontati dai loro particolarissimi interessi ma che ugualmente influenza alla fine la vita di tutti.

E penso che nulla cambierà, che continuamente l'Italia continuerà ad essere un'espressione geografica. Il futuro dovrebbe essere nelle nostre mani, ma penso di appartenere ad una sparuta minoranza, vessata da una solita becera maggioranza a cui il freddo calcolo opportunistico del clientelismo non fa che chiudere gli occhi, regredire gli intelletti, anestetizzare le coscienze.

lunedì 21 gennaio 2008

Radiance Collective - A spectral radiance



La scena elettronica italiana sembra vivere un periodo d'oro grazie anche a delle piccole realtà locali che riescono però a valorizzare il proprio catalogo e i propri artisti in maniera intelligente e seria. Radiance Collective è una giovane netlabel veneta che in pochissimo tempo ha già avuto modo di farsi conoscere: dopo le prime cinque uscite è giunto il momento di fare il punto della situazione attuale e di cosa riserva il futuro con una compilation: "A Spectral Radiance vol.1", disponibile in download gratuito.

Si tratta di un territorio sonoro in bilico tra techno, dubstep, minimal e idm, perfetto per scoprire certe sonorità stranianti e geniali che sono i capisaldi della musica elettronica da ascolto, quasi da introspezione. I brani sono vari e ben congegnati, un'ottima occasione per avvicinarsi ad un genere oscuro ma maleficamente elegante.

venerdì 18 gennaio 2008

Gruppi satanisti e atei.



Un interessante editoriale a Radio Maria che svela le vere ragioni dietro la protesta degli studenti alla Sapienza (segnalato da ElfoBruno).

giovedì 17 gennaio 2008

Il potere d'acquisto e gli arancini.

Pochi si sorprendono leggendo che in Italia si è ormai poveri al nord e ricchi al sud: infatti il costo della vita è spaventosamente differente nelle due parti del paese e se una famiglia riesce a vivere dignitosamente a Cosenza senza negarsi qualche piccolo lusso, una famiglia con gli stessi soldi a Mantova non può far altro che barcamenarsi con le offerte speciali al discount e i saldi per l'abbigliamento.

Ma il risvolto più bello, e di cui ho avuto una tremenda esperienza diretta è che

"con 7 euro a Trento si compra un panino piccolo e un caffè, a Milano un panino e una bottiglietta d'acqua, a Firenze un primo senza bibita, a Roma due tramezzini e un caffè, a Napoli una pizza e una birra piccola, a Palermo due arancini, una coca cola, un cannolo e un caffè."


A volte si sta meglio dove si sta peggio.

E poi gli arancini a Catania sono sublimi.

mercoledì 16 gennaio 2008

Apple - MacBook Air



Apple inizia in maniera ottima il 2008 con il nuovissimo MacBook Air presentato ieri da Steve Jobs è davvero un oggetto del desiderio: un portatile così leggero e sottile da entrare in una busta postale, dal peso di 1,3 Kg e con tutto il fascino del brand Apple è destinato a sconvolgere il mercato dei notebook ultraleggeri, in cui fino ad ora imperava incontrastata la Sony con i suoi Vaio.

E' evidente che si tratta di un prodotto un po' particolare, a partire dall'assenza di elementi ormai abituali come la presa di rete, il lettore di dischi ottici e la pletora di porte USB che utilizziamo quotidianamente. Ma si tratta comunque di un prodotto rivolto ad un utenza mobile e che fa dell'autonomia e del peso contenuto i suoi requisiti principali.

Inoltre il costo è di circa 1700 euro (ma non capisco perchè in America sia di 1700 dollari), quindi abbondantemente al di sotto dei prezzi dei concorrenti: un ultraleggero Sony costa facilmente 2000-2500 euro.


Un'altra gustosissima novità presentata ieri è la possibilità di noleggiare film direttamente su iTunes: dal momento dell'acquisto il film è disponibile per 30 giorni e una volta iniziata la visione occorre terminarla entro 24 ore. Se i prezzi si mantengono bassi e concorrenziali rispetto al noleggio sotto casa, si tratta di un servizio eccellente che riesce anche a fornire un catalogo di titoli davvero molto vasto.

E' evidente che il futuro procede a grandi passi, cerchiamo di non restare indietro.

martedì 15 gennaio 2008

Papa Ratzinger e la contestabilità.

Due parole sulla vicenda del Papa, che ho seguito solamente di striscio causa esame imminente e senza preavviso.

Il Papa è stato invitato dal rettore ad inaugurare (a gennaio!?) l'anno accademico alla Sapienza di Roma, ma 67 illustri docenti dell'ateneo hanno firmato un appello contro questo invito, poichè sembra che l'allora cardinale Ratzinger nel 1990 abbia detto

"il processo a Galileo è stata una cosa giusta".

Gli studenti si dividono tra chi organizza delle proteste a suon di musica e slogan e chi si raccoglie in veglia di preghiera.

Ora. A mio parere è insensato invitare il papa ad inaugurare l'anno accademico, perchè lui con l'università non c'entra proprio niente. Inoltre il tema della conferenza è la pena di morte, e la Chiesa non ha mosso un dito per la moratoria all'Onu, mentre ha poi subito colto la palla al balzo per rilanciare una assurda quanto indecente offensiva sulla legge sull'aborto.

Ma di qui a dire che "il papa è contro l'università" ne passa di più. Io non protesterei più di tanto, è come se venisse il Dalai Lama a parlare di reincarnazione, non è che allora i medici si mettono a protestare perchè così, poverini, qualcuno che hanno ammazzato sotto i ferri torna e si vendica. E' un religioso, ha delle credenze che non ci appartengono ma non è poi così malvagio.

In ogni caso, la visita viene annullata e il Papa è amareggiato: ma purtroppo sono cose che possono succedere quando ti scagli contro certe frange della società, quando pretendi di dettare legge secondo i tuoi valori e richiedendo l'imprescindibilità delle tue richieste.

E un po' come se venisse Bush, è ovvio che ci sarebbero dei manifestanti contro la pena di morte o contro la guerra in Iraq.

Il conflitto col papà non è un conflitto sui contenuti, cioè sul caso Galileo in quanto tale o sull'università, bensì sulla relazione, ovvero sulla dicotomia laici-cattolici: è per questo che le parti si fomentano e questo gioco al massacro non fa che acuire lo scontro e rendere un favore alla vittima di turno, il papa oggi, i laici domani.

A mio parere avrebbe più senso andare a protestare ogni santo giorno in piazza San Pietro, contro tutte le discriminazioni che la chiesa propone. E avrebbe molto ancora più senso smettere di badare a quello che, quotidianamente, la Chiesa e i suoi soldatini ci propinano sui media (Ferrara, un nome a caso).

Quello sì che sarebbe giusto e corretto.

domenica 13 gennaio 2008

A 9 anni codavo con il C64.

Una gustosa segnalazione di StackTrace riguarda un ottimo post scritto da tale Daniel Tenner circa le qualità che dovrebbe possedere un buon programmatore e che dovrebbero essere analizzate da chi vuole assumerlo.

Le caratteristiche fondamentali che Daniel indica sono

  1. passione, ovvio requisito per essere perito in qualunque professione
  2. autodidattica e amore per l'apprendimento, tipico di una certa mentalità geek che evidentemente è positiva nel campo informatico
  3. intelligenza acuta, e mi sembra palese che nessun programmatore abilissimo risulti essere uno stupido in tutti gli altri campi
  4. esperienza nascosta, ovvero una quantità di piccoli progetti personali portati avanti nel tempo libero in pieno stile hacker
  5. conoscenza degli ultimi ritrovati tecnologici, in maniera così aggiornata da far trasparire l'entusiasmo con cui ci si aggiorna
Traspare immediatamente il concetto che il programmatore è più un artista che un operaio, un fanatico dedito al suo lavoro con passione e competenza, in cui riesce a riversare la creatività necessaria per eccellere.

Personalmente ho letto con piacere il post originale, ritrovando parecchi miei atteggiamenti nella descrizione dell'autore.

Forse sono sulla strada giusta...

giovedì 10 gennaio 2008

Grillo alle corde

Sembra che l'irruento e polemico Grillo abbia rifiutato in malo modo un'intervista all'Espresso.

Ecco le conclusioni dell'intervistatore mancato, Alessandro Gilioli:

Da questa ridicola esperienza, deduco due o tre cose di cui credo di avere ormai la certezza.

Primo: Grillo ha una paura fottuta del confronto. Sa che il suo linguaggio apocalittico e assertivo non ha niente a che vedere con lo scambio di idee e con il dibattere. E’ chiuso nel suo monologhismo. Sa di non avere argomentazioni razionali forti per difendere le sue affermazioni a tutto tondo, sa che il confronto lo obbligherebbe a qualche sfumatura e sa che probabilmente le sfumature lo annienterebbero, visto che il suo successo è figlio della sua assertività.

Secondo: Grillo ha una strategia di comunicazione basata sul vittimismo da censura. Io gli avevo promesso tre o quattro pagine di intervista su “L’espresso”, lui ha preferito non apparire per poter dire che la grande stampa lo ignora e lo censura. Bene, visto che da qui al 25 aprile andrà strillando al mondo che i giornali non parlano del suo V-Day perché ne hanno paura, si sappia che questo giornale voleva concedergli ampio spazio ma che lui lo avrebbe accettato solo per monologare, per ospitare la sua invettiva, e non per un’intervista. Nemmeno il più tracotante politico della Casta, a fronte di una richiesta di intervista, risponde “O scrivo io da solo e senza domande o niente”.

Terzo: Grillo con ogni probabilità usa così tanto Internet - e detesta così tanto i giornali - proprio perché il blog gli consente questo non-confrontarsi, questo non-dibattere. Perfino Berlusconi - dopo i primi tempi in cui mandava le videocassette registrate ad Arcore - ha imparato a rispondere alle domande dei giornalisti. Grillo no. Grillo si trincera dietro Internet per non ricevere domande, per non confrontarsi. Per esaltare, come direbbe lui, le sue caratteristiche di “monologhista”.

Attenzione, ragazzi, perché se questo è il futuro della politica in Rete fa veramente schifo.


Non riesco ancora a capire bene quanto c'è di buono e giusto: entrambe le parti mi sembrano piuttosto battagliere e, in particolare, ultimamente ho un po' trovato eccessivo lo sfrenato populismo demagogico (adoro usare questi termini) del genovese.

Ad ogni modo, mi sembra un duro colpo all'immagine di Grillo, che sulla Rete e sulla libertà d'espressione aveva fondato non un partito, ma un movimento intero. E personalmente sono anche un pelino contento, perchè spesso le sue battaglie e i suoi attacchi mi sembrano intrisi di un qualunquismo becero e livoroso, frutto di disinformazione più che del contrario.

mercoledì 9 gennaio 2008

Radiohead, Scotch Mist

Anche a rischio di apparire un po' monotematico, non posso esimermi da segnalare che i Radiohead hanno rilasciato sul Web un film il 31 dicembre scorso, ma che io ho visto solamente adesso.



Si chiama "Scotch Mist" e contiente le performance di tutte le canzoni dell'ultimo album "In rainbows", eseguite in varie location.
Splendida "Faust Arp" cantata al tramonto, in versione acustica, da sola merita l'intera visione.

domenica 6 gennaio 2008

Olga Bell, "Videotape / The eraser".

Mentre il loro ormai famosissimo "In rainbows" scala le classifiche del 2007 e si piazza ai posti più alti, pochi ricordano "The eraser" il disco da solista inciso nel 2006 da Thom Yorke, cantante e front-man dei Radiohead.
Disco che non ha ricevuto l'accoglienza che meritava, visto che si tratta di una decisa virata elettronica del suono dei Radiohead, con degli sperimentalismi di alterata mineralità che colorano l'umore di un suono disturbante, straniato.

Fortunatamente Olga Bell e la sua band esplorano una nascosta e sorprendente affinità intima tra l'ultimo lavoro della band di Oxford e lo sperimentale canto di Yorke, insistendo sul tema di pianoforte che domina "Videotape" e coniugando in maniera nuova con la title-track "The eraser".

E' affascinante come le doti vocali della ragazza, dalla voce suadente e affascinante, si inerpichino maestose là dove il balbettio e il falsetto di Thom aveva messo in secondo piano una incespicante melodia, che adesso si sprigiona potente al pianoforte.

Nella sezione podcast di Pitchfork trovate l'articolo e anche la canzone.

E se volete, feedatevi dei Forkcast.

sabato 5 gennaio 2008

La promessa dell'assassino

Non avevo mai visto un film di David Cronenberg, ma questo è un mio problema sul quale non vi tedierò.

"La promessa dell'assassino" (Eastern promises) è uno di quei noir che sanno di sangue e di destino, in cui un evidente afflato intimista non pervade totalmente il film, che è invece sapientemente diretto lungo i binari di una fisicità dirompente, a tratti quasi necrofila.

Cupo e inquietante, è ambientato in una Londra sordida e irriconoscibile se non dalla sconsiderata guida a sinistra. Una giovane ragazza russa muore dando alla luce il suo bambino e l'ostetrica Anna (splendida e credibilissima Naomi Watts) indaga sul suo passato attraverso il diario della sfortunata, scritto in affascinante cirillico.

E' un sentiero oscuro che si intreccia con la mafia russa e la sua violenza, la sua componente più tribale e patriarcale, più rituale. Meravigliosi sia Vincent Cassel che Viggo Mortensen, quest'ultimo autentico protagonista di un film fatto di silenzi urlati in russo, di sguardi significativi, di corpi usati come messaggio, come medium.

La fotografia regala scorci di interni dalle luci tenui e dai colori morti, ma splendidamente decadenti: un'iconografica limacciosa domina la pellicola, salvo riscattarsi nella sapiente sequenza della lotta nella sauna, già diventata, e a merito, una delle migliori del cinema di questi anni.

Se non fosse per la sterile vacuità che contraddistingue ormai il premio, un Oscar a Mortensen non sfuggirebbe di sicuro.

E voi, guardatelo: non fate il mio stesso errore.

giovedì 3 gennaio 2008

Jonathan Littell - Le benevole


In Francia quest'anno è stato un piccolo caso letterario, sebbene sia stato scritto da un americano: si parla della Seconda Guerra Mondiale e della Shoah attraverso gli occhi, e i pensieri, di un ufficiale nazista delle famigerate SS.

Impressionante la mole del volume, che in più di 900 pagine promette di affascinare il lettore così come solo pochi libri sanno fare. E i premi di cui romanzo ha fatto incetta sembrano avallare tale promessa.

Non vedo l'ora di acquistarlo, di leggerlo, di parlarne: questo ottimo commento dei Wu Ming mi ha definitivamente convinto.

mercoledì 2 gennaio 2008

Capodanno in giro per la Sicilia.

Il Capodanno è proprio una brutta festa, se non c'è la persona a cui tieni di più.
E 350 km in giro per la Sicilia non sono nemmeno pesati, pur di passare una serata insieme.

Il 2008 è iniziato alla grande, con uno sguardo così profondo e così dolce da cancellare i piccoli problemi quotidiani: speriamo che sia anche migliore del precedente, se è lecito.