venerdì 30 novembre 2007

Radiohead in Italia

Mi dicono che i Radiohead hanno annunciato alcune date del loro tour del 2008.

E c'è anche Milano.

18 giugno 2008.

Arena Civica.

Non possiamo mancare.

I biglietti sono già in vendita, piccolo particolare.

martedì 27 novembre 2007

Crayon Physics

Ancora una volta, ringrazio Matteo per questo meraviglioso giochino: semplicemente disegnate un mondo con i pennarelli e lo vedrete animarsi secondo le leggi fisiche fondamentali.

Da rimanere a bocca spalancata.

E dire che presto uscirà il sequel!!


domenica 25 novembre 2007

Daft Punk - Alive 2007

A distanza di 10 anni dal loro album dal vivo "Alive 1997" i Daft Punk tornano con una brillante performance in "Alive 2007", registrazione del concerto che il duo ha tenuto a Parigi il 14 giugno scorso.

Si tratta di un live di potenza impressionante, in cui gli alfieri dell'elettronica francese riescono a miscelare tutti i loro pezzi classici, iniettando nuova adrenalina e creando dei nuovi capolavori.

Dopo il mezzo passo falso "Human After All" (2005) sembravano davvero lontani i fasti di "Discovery" (2001) e ancora di più quelli di "Homework" (1997), con il quale erano riusciati a ridefinire la musica elettronica di fine millennio e diedero il via alla rivoluzione del "French Touch", di cui ancora oggi odiamo gli echi in alcune hit estive di dubbio gusto ma di ostinato successo (vi dice qualcosa "World, hold on" di Bob Sinclair?).

In questo live i Daft Punk riescono a tirar fuori il meglio con una performance davvero storico: emblematico specialmente il crossover tra due loro pezzi forti come "Around the world" e "Harder, better, faster, stronger", in cui la base dell'una si fonde perfettamente con le parole dell'altra. In una canzone sola si riesce a percepire l'eccezionalità dell'evento, la grandezza dell'opera.

Sembra quasi un miracolo come persino i pezzi più ostici e meno riusciti di "Human After All" riescano a ritrovare nuova vita se mescolati con i bassi e le distorsioni degli altri precedenti lavori: e così "Television rules the Nation" attinge nuova linfa da "Around the world" e si trasforma in un inno postmoderno all'ubiquità della scatola televisiva, mentre "Steam machine" e i suoi oscuri dub dronici da brividi vengono ridotti ad un sample e diventano un muro di bassi con i quali costruire una nuova estetica electro-industrial.

E ancora una volta i Daft Punk si riconfermano alfieri innovativi, mostrando che l'inventiva di cui hanno dato larga prova non è ancora sopita ma anzi, ci attende con nuove esperienze, nuovi stilemi, magari anche una nuova rivoluzione.

Ovviamente aspetto il DVD con ansia quasi parossistica.




Daft Punk - Around the world/Harder, better, faster stronger

giovedì 22 novembre 2007

I Radiohead e la Proporzione Aurea

E' bello vedere come la gente si applichi a trovare rimandi, cospirazioni e indizi segreti anche nelle cose più limpide e trasparenti come un album dei Radiohead.

Qui è possibile leggere il resoconto di un'intervista rilasciata da Thom Yorke alla radio, in cui commenta un paio di fantasiose teorie numerologiche che sono sorte in rete sul rilascio del loro ultimo album "In Rainbows".

La seconda è poi particolarmente ingegnosa, si basa sulla proporzione aurea e sembra proprio uscita da un romanzo di Dan Brown...

E apprendiamo anche che il buon Thom non ha pagato nulla per scaricare il proprio album dal sito, ma guarda un po' che sconsiderato.

Gmail è meglio di Windows Live

Una simpatica e sincera spiegazione della superiorità indiscussa del servizio di posta di Google rispetto al corrispondente di zio Bill.

"Forse dobbiamo mettere degli altri banner pubblicitari totalmente fuori tema rispetto alle conversazioni dell'utente.

Ah, non dimentichiamo anche di eliminare la possibilità di raggruppare le email di una stessa conversazione, che idea bislacca..."

mercoledì 21 novembre 2007

When did you start play videogames?

Ringrazio Matteo per la perla mattutina del Geek Test, che si abbina meravigliosamente al mio tag oh my geekness!

60% Geek

Ulan Bator @ La Chiave


Foto: V__



Potenza di LastFM e dei suoi eventi: complice l'organizzatrice V ci siamo trovati una sera di fine novembre tra amici dinanzi a La Chiave: c'era Tchà e Chiara, Anto, Mushin, il simpatico dottorando romano Sandro e mancava solo qualche ritardataria. Sotto il palco, con la sua Polaroid vintage che tutti le invidiamo, si trova proprio V, forse a dar consigli al cantante per la posa ideale per il suo scatto.
Sì, perchè è un periodo gravido di voglie, pregno di scadenza che s'approssimano e forzano la vita ad essere vissuta in maniera più istintiva, più reale, più piena. E così si va, ovunque, purchè si vada.

Che poi gli Ulan Bator meritano davvero: soprattutto per chi, come me, fa del post-rock quasi il genere musicale favorito (testa a testa con l'elettronica, ovviamente). Peccato che appena entriamo nel locale il soffitto piomba a pochi centimetri dalla nostra testa e l'affluenza è tale da nascondere totalmente l'angolino in cui suonano...

Le chitarre sono fluide, sarcastiche, stranianti, come ci si aspetta: è la potenza ad impressionare, forse dovuta all'acustica, forse peculiare del gruppo e sconosciuta precedentemente. Un'ottima impressione, peccato che il concerto diventi immediatamente poco godibile a causa del caldo e del fumo irritante di cui si riempie il locale.

Il batterista è davvero una macchina: macina ritmi ad una velocità impressionante e svetta in maniera incredibile sulle pur roboanti chitarre. I loro pezzi strumentali scivolano veloci e riempiono la testa in maniera totale, dolce, liquida.

E, come ha già scritto qualcuno, è stato il "contorno" ad essere piacevole e gustoso, fatto di piccoli gesti e tante risate che risollevano in maniera evidente un periodo altrimenti un po' grigio.

Perchè è così grigio questo nostro tempo, che attende di decidere che piega prendere in maniera più o meno definitiva. Ed in questo limbo, in questa speranza siamo tanti piccoli atti in potenza, nell'attesa di distruggere l'infinita schiera delle possibilità per ricadare nella dolce morte della certezza, dell'accaduto.

Dell'irreparabile, forse.

lunedì 19 novembre 2007

OndaRock is burning!

Una chicca per chi, come me, segue con assiduità più o meno costante OndaRock e il suo forum di... ehm... "appassionati".







Ovviamente io non ci scrivo su quel forum, ho altro a cui pensare... per esempio, al prossimo "Disco del mese"!

Furore - John Steinback

Ho finito di leggere "Furore " ("The grapes of wrath" in lingua originale) del premio Nobel americano John Steinback.
Non ho mai potuto leggere tanto della letteratura americana, nonostante mi piaccia in maniera viscerale le modalità d'espressione con cui un popolo senza storia è riuscito a costruirne una ex novo, fatta di un'etica spesso sconosciuta agli europei.

In maniera particolare è la speranza ad animare questo libro: nell'America della Grande Depressione, milioni di contadini del sud-ovest perdono tutto e decidono di emigrare verso la California "dove la frutta è così abbondante che marcisce sugli alberi" alla ricerca di una nuova vita. La famiglia Joad inizia quindi questo viaggio della speranza, per nulla diverso da quello che intraprendono tanti poveracci attraverso il nostro Mediterraneo: ma ben presto dovranno far i conti con una realtà fatta di miseria, povertà e progressiva disperazione, in cui i braccianti vengono sfruttati e maltrattati.

Terribile e angosciante, le pagine scorrono veloci: si alternano con regolarità lunghi capitoli narrativi (quelli di numero pari) e capitoli con delle brevi riflessioni sociali molto poetiche ed incisive (nei capitoli dispari), in cui l'autore mette a nudo la sua visione del problema in termini sociali, economici, morali ed etici.

Splendidi certi passaggi, degni di memoria: sotto ogni aspetto è un libro consigliatissimo, sia per la memoria storica di un evento forse poco conosciuto al di fuori dei confini statunitensi sia per le commoventi riflessioni che mette in moto, nell'animo di chi voglia leggerlo.


"Nei cuori degli uomini maturano i frutti del furore e s'avvicina l'epoca della vendemmia."


"...perchè se uno ha una pariglia di cavalli, allora quando non si lavora la tiene nella stalla e la nutre; ma noi no, noi siamo uomini, non cavalli, e possiamo morire di fame."

sabato 17 novembre 2007

Diritto al concorso

Avevo già scritto della mancata possibilità per gli italiani di partecipare al concorso indetto da Google per le nuove applicazioni di Android, a causa di problemi legati alla elefantiaca burocrazia italiana: ebbene, forse c'è qualche speranza...

Spulciando dentro codici e decreti Guido Scorza ha spiegato che probabilmente il concorso di Google non è sottoposto alle noiose lungaggini normative perchè è stato bandito

"...per la presentazione di progetti o studi in ambito commerciale o industriale, nei quali il conferimento del premio all'autore dell'opera prescelta ha carattere di corrispettivo di prestazione d'opera o rappresenta il riconoscimento del merito personale o un titolo d'incoraggiamento nell'interesse della collettività"
Speriamo che questo chiarimento-suggerimento venga presto recepito dai legali di Google..

WorldMapper, il mondo in uno sguardo.

Uno dei siti più interessanti che ho visto durante un corso universitario è sicuramente WorldMapper: si tratta di una raccolta di mappe della Terra ad opera dell'Università di Sheffield in cui i territori nazionali vengono ridimensionati secondo diversi parametri di interesse: ovviamente le quantità utilizzate sono moltissime, ci sono 366 mappe diverse suddivise in categorie tematiche.

Spesso la mappa consente di catturare in un colpo d'occhio come funziona l'economia mondiale, in maniera così immediata da risultare a volte stupefacente.

Vediamo qui la mappa del planisfero, da usare come riferimento.



Questa è invece la mappa che mostra i territori proporzionali alla popolazione dei singoli paesi: ovviamente la Cina e l'India spiccano tra tutti, ma è sorprendente anche la grandezza dell'Indonesia e del Giappone rispetto al loro territorio reale, mentre l'Australia è scomparsa.


Per valutare la ricchezza dei singoli paesi è interessante analizzare la mappa del PIL prodotto da ogni nazione: Europa, USA e Giappone dominano incontrastati, mentre l'Africa è scomparsa...


In maniera simile il consumo di energia è concentrato nelle stesse aree.


Invece completamente diversa è la mappa che mostra la percentuale di popolazione che vive in povertà estrema: il valore più alto è in Africa, mentre il Giappone è il più basso.



E il Nobel per la Fisica andrebbe...

...a Kent Hodgson, giovane studente neozelandese che ha inventato un metodo per raffreddare quasi istantaneamente la birra, ottenendo in pochi secondi una ottima bibita gelata ovunque voi siate.

Insomma, un'invensione incredibile. Da adesso il tizio è diventato una celebrità, risolvendo uno dei problemi più noiosi che affliggono l'umanità industrializzata.

Sfruttando la produzione di ghiaccio secco a circa -78° C è possibile inserire la capsula dentro la bottiglia e godere di una birra ghiacciata per lungo tempo.

La prossima estate i barbecue diventeranno sempre più semplici, così come i falò sulla spiaggia.

Che dire. Hodgson diventerà discretamente ricco.

venerdì 16 novembre 2007

My Goodness, My Guinness!

Meraviglioso l'ultimo spot della Guinness, opera del regista Nicolai Fuglsig: la rivista Creative Review lo definisce giustamente "lo spot Guinness più costoso mai prodotto".



Mai visto un effetto domino così coreografico e così mastodontico: il regista sottolinea infatti la difficoltà dell'impresa, e c'è da restare davvero a bocca aperta!

Guinness is good for you!

Little things

Da un po' di tempo non trovavo un oroscopo di Brezsny così azzeccato e simpatico:

"Mi piace molto quando dimentichi le tue difficoltà e ti immergi completamente nei problemi dei tuoi amici. Mi piace quando ti concentri totalmente sul fumo che sale dalla tua tazza di caffè, sul sole che si riflette in una pozzanghera o sulla misteriosa espressione che illumina il volto di uno sconosciuto. In realtà, mi piace da morire ogni volta che dimostri quanto adori essere qui sulla Terra, distogliendo l'attenzione da te stesso per rivolgerla a tutto il resto. La prossima settimana sarà il momento ideale per specializzarti in quest'arte raffinata."

In realtà nasce un'immediata riflessione: spesso ci concentriamo su noi stessi in una maniera così personale che perdiamo di vista l'obiettivo più grande della nostra vita, nella quale non diventiamo altro che piccoli e dispersi. Senza un sistema di riferimento fatto di persone, amici, amori e rapporti che, seppure non immediatamente presenti in quanto materialmente lontani, sono lì.

Ti aspettano, quieti, e tu sai benissimo che in ogni momento potrai attingere alle esperienze altrui per arricchire la tua.

Adesso, però, ho bisogno di un po' di malinconica solitudine, se non altro perchè devo studiare..!


giovedì 15 novembre 2007

Amare riflessioni

Una visita sul blog di Mirco mi ha ricordato che la nostra cara Italia è stata esclusa dal concorso lanciato da Google per sviluppare applicazioni per la sua nuova piattaforma per dispositivi portatili Android: ci sono in palio 10 milioni di dollari, che andranno agli sviluppatori che creeranno le applicazioni più interessanti.

Il concorso è valido per gli sviluppatori di tutto il mondo, tranne poche eccezioni:

"The Android Developer Challenge is open to individuals, teams of individuals, and business entities. While we seek to make the Challenge open worldwide, we cannot open the Challenge to residents of Cuba, Iran, Syria, North Korea, Sudan, and Myanmar (Burma) because of U.S. laws. In addition, the Challenge is not open to residents of Italy or Quebec because of local restrictions."


In altre parole vengono esclusi dalla competizione tutti i paesi che sono nei guai con gli USA (Cuba, Iran, Iraq...) e in più vengono esclusi la provincia canadese del Quebec e l'Italia a causa di "restrizioni locali".

Sembra che tali problemi siano causati dalla burocrazia eccessivamente farraginosa e dai regolamenti inutilmente complicati: infatti da noi ci sono infatti norme che in tempi di Internet hanno sapore borbonico e che spaventerebbero qualsiasi organizzatore di concorsi internazionali.

Per prima cosa, occorre depositare una somma di garanzia in anticipo per coprire l'intero valore del concorso: quindi Google dovrebbe stanziare 10 milioni di dollari in un conto corrente solo per lanciare il concorso in Italia.

Poi, in Italia i premi dovrebbero essere assegnati in presenza di un notaio e di un rappresentante di un'associazione dei consumatori riconosciuta; Google dovrebbe infine compilare infiniti moduli per fare registrare il concorso da due ministeri e dai monopoli di Stato.

Qui si possono trovare ulteriori dettagli.

Come sempre queste notizie stimolano amare riflessioni sul futuro che ci aspetta qui in Italia. Se le più grandi multinazionali informatiche non vogliono nemmeno bandire un concorso in Italia, quanto è (im)probabile l'apertura di un centro di ricerca e sviluppo nel Belpaese?

E chissà se un fenomeno tipico del meridione tra poco non diventerà nazionale, data questa assenza cronica di opportunità nel mercato del lavoro nazionale.

mercoledì 14 novembre 2007

Ratatouille

Dopo tanti rinvii all'ultimo momento sono finalmente riuscito a vedere "Ratatouille", il film d'animazione dell'accoppiata Disney-Pixar.

La storia è un po' irreale ma molto semplice: un piccolo topino che adora cucinare ed è un grande chef incontra un giovane sguattero che invece non sa cucinare nemmeno un uovo sodo. Manovrandolo come un burattino riusciranno a combinarne di tutti i colori in una Parigi ricca di colori e di critici culinari senza pietà.

Il film è realizzato in computer graphics con una quantità di dettagli pazzesca: è incredibile osservare i peli dei topi, i graffi sulle pentole di rame, la verosimiglianza dei cibi (su tutti il pane!). Insomma, se non fosse per la realizzazione un po' cartonosa degli esseri umani siamo già arrivati al fotorealismo.

Oltre a tutte queste meraviglia che vi lasceranno a bocca aperta, il film è anche oggettivamente uno spasso, ricco di momenti di pura ironia che vi faranno ridere nella miglior tradizione Disney.

Un unico appunto: da italiano non m'è piaciuta affatto la celebrazione della cucina francese.

Sono già pronto per un sequel in chiave italiana, "Margherita": è la storia di una piccola blatta domestica che vuole diventare pizzaiola ma purtroppo tutti urlano non appena entra in cucina. Riuscirà nel suo intento colonizzando il cervello di una giovane pizzaiola e comandandone i movimenti.

Risate assicurate!

domenica 11 novembre 2007

Musica in pillole

Weekend molto, molto movimentato, che fa da chiusura ad una settimana insolitamente festaiola: ma in tutto questo ci sono dei piccoli appunti da fare nel campo musica & dintorni.

E' uscito "Hvarf / Heim" doppio CD dei Sigur Ros, contenente numerose rivisitazioni e qualche inedito del gruppo islandese: incredibile come un'operazione che la maggior parte degli artisti non riesce a fare senza spaventosi cali di qualità diventi un gioiellino per i Sigur Ros. L'album offre una pregevolissima versione di Staralfur ricca di una corposa base in pianoforte ed archi, senza considerare le innumerevoli variazioni cantate.


Complice il loro prossimo concerto a "La Chiave" qui a Catania (suggerito da V) e il nutrito database di LastFM ho scoperto che gli Ulan Bator sono un simpatico gruppo post-rock sperimentale francese molto simile ai nostrani Giardini di Mirò. Penso proprio di andarli a provare dal vivo, il post-rock è quasi una mia passione ormai.



La stagione concertistica qui sotto il vulcano prosegue con i Blonde Redhead il 4 dicembre. Sinceramente li avevo un po' sottovalutati ma come sempre l'impellenza di poterli vedere dal vivo, evento tra i più rari per le numerose band che snobbano Catania e la Sicilia, mi ha consigliato, e saggiamente, di fare una buona analisi della discografia. Non ho ancora deciso se andare o meno, anche se qualcuno è tra i sostenitori del Sì: inoltre metà gruppo è italiano e questo è sempre un punto a favore.


L'ultimo album degli Animal Collective è di un frastuono così meraviglioso da appagare tutti quanti i sensi. Consigliato solo a chi se la sente, e saranno in pochi a sopportare tanta bellezza e tanta rumorosità. Inoltre la cover è fantastica e riluce come gemma sullo schermo del mio iPod.

venerdì 9 novembre 2007

Stefano Bollani @ Metropolitan

Anche quest'anno torna la rassegna CataniaJazz, che celebra i suoi 25 anni di attività con un concerto d'apertura molto suggestivo con il trio di Stefano Bollani, sempre al Teatro Metropolitan, gremito in ogni posto per l'occasione.

Si sente davvero che Stefano è forse il miglior pianista jazz italiano dei nostri tempi: è capace di rapire l'ascoltatore in una cascata di improvvisazioni e citazioni che non ha fine, con una maestria e una perizia stupefacenti ma mai autoreferenziali.


Non di rado ricorda pianisti di chiara fama mondiale come Keith Jarrett, perchè ne ha le innate doti, il talento, la sensibilità musicale: riesce a sorprendere tutti con una fisicità e una presenza scenica notevolissime, il corpo vibra insieme al suo pianoforte e tutti ammutoliscono d'ammirazione quando inizia a suonare direttamente le corde dello strumento, come una enorme e smisurata arpa orizzontale.

In particolare è poi uomo dalla traboccante ironia, gli scambi di battute che intavola con il pubblico e con i due musicisti danesi che lo accompagnano strappano sonore risate e condiscono con gusto l'atmosfera che sapientemente riesce a creare.

I due danesi lo appoggiano in maniera sublime: specialmente il batterista tocca virtuosismi notevoli ed è splendido un gioco fatto di sfide e colpi a distanza.

Un ottimo concerto, un'ottima partenza, una splendida serata: spero di poter apprezzare in maniera simile i concerti prossimi venturi, perchè il gusto che regala essere per l'ultimo anno qui a Catania è davvero dolce.

mercoledì 7 novembre 2007

Bowling


Foto: i_plus

Gioco a bowling da meno di un mese, ma ieri sera ho già fatto un piccolo record personale: 119 punti!!

E' proprio vero che la tecnica non è tutto.

lunedì 5 novembre 2007

Decameron

Daniele Luttazzi è tornato in video dopo 5 anni dal famoso editto bulgaro con il quale Berlusconi lo tacciò di "uso criminoso della televisione pubblica": è La7 ad ospitarlo per dieci puntate del suo nuovo show Decameron, in onda il sabato sera alle 23,30. La prima puntata è dedicata agli scandali sulla pedofilia nella Chiesa Cattolica e lui ci va giù pesante, pesante..

Qualche riflessione:

  • si tratta di un one-man-show in cui Luttazzi è l'unico, inopponibile protagonista
  • la collocazione oraria è davvero pessima, chissà perchè non lo spostano al lunedì sera...
  • il lungo monologo iniziale gli serve a togliere parecchi sassolini dalle scarpe
  • in generale Luttazzi è diventato molto più cinico, più politico, più irriverente
In definitiva, sembra di assistere ad una puntata di Blob con commento satirico.

L'Iraq verrà diviso in tre stati. Ciascuno avrà la propria guerra civile.

venerdì 2 novembre 2007

Amarcord

A volte è necessario fermarsi un attimo e voltare lo sguardo, per ammirare quanta strada si è già fatta ed evitare di scoraggiarsi al pensiero del lunghissimo percorso che ancora ci attende nella vita.

In momenti come questi è molto bello osservare piccoli dettagli, regalati magari da una foto, un ricordo, una parola.

Ed è ancora più bello se si tratta di un momento di gruppo, da condividere con persone con le quali si è iniziata tempo addietro una splendida avventura e con cui magari adesso non si scambiano più tante parole, non si commentano più certe emozioni; ma comunque resta una sintonia di fondo, oltre la patina di abitudini diverse che sembra renderci estranei l'un l'altro e che invece, se scalfita, rivela ancora la voglia di passare del tempo insieme a parlare, stavolta, più del passato che del futuro.

Quante cose che abbiamo vissuto, quanti dolori, quante gioie, quanti appuntamenti ricorrenti in cui riscoprirsi meno estranei tra altri estranei.

E dire che tutto questo è nato da una semplice giornata, un esame, un concorso, un caso.

Per un istante, ho visto da qui a 20 anni, e tanti stimati professionisti che ancora si incontrano e rievocano dettagli ridicoli, e le risate che insieme facemmo continueranno a risuonare ovunque ci troveremo.

Un senso di appartenenza che raramente ho vissuto.